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Cigno reale, ok a singole uccisioni, ma specie rimane protetta

(Keystone-ATS) In caso di forti concentrazioni di cigni reali in zone agricole o di svago, dovrebbe essere possibile per i Cantoni, dopo averne fatto richiesta alle autorità federali, procedere a singoli abbattimenti oppure decidere altre misure di regolazione.

Questa specie deve però rimanere protetta.

È quanto prevede una mozione dell’ex “senatore” Paul Niederberger (PPD/NW) approvata lo scorso settembre dalla Camera dei cantoni e adottata oggi in forma attenuata (91 voti a 74 e 16 astenuti) dal Consiglio Nazionale.

Seguendo le raccomandazioni della propria commissione preparatoria, la Camera del popolo non vuole saperne di inserire questo pennuto tra le specie cacciabili, come voleva invece il testo dell’ex “senatore”.

La maggioranza auspica che i cantoni possano, dopo averne fatto richiesta all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), regolare il numero di questi pennuti in “maniera adeguata”, ha dichiarato il relatore Hans Grunder (PBD/BE). Gli Stati dovranno riprendere in mano il dossier: potranno approvare la mozione modificata, oppure respingerla, ma non più emendarla.

Per i cigni reali dovrebbero valere insomma le stesse considerazioni formulate dal “senatore” Stefan Engler nel 2015 in merito al lupo, ha precisato Grunder. Mediante una mozione, già trasmessa dalle Camere, Engler proponeva infatti di facilitare l’uccisione di alcuni esemplari per regolarne la densità, senza tuttavia mettere in dubbio la protezione di questo predatore come prevede la Convenzione di Berna.

Come si evince dal risultato del voto, nonostante il Consiglio federale si sia detto pronto ad accogliere la mozione, il dossier ha dovuto faticare un po’ per superare l’ostacolo del parlamento. A nome di una minoranza, Silva Semadeni (PS/GR) si è chiesta se fosse il caso di modificare un’ordinanza per risolvere un problema circoscritto ad alcune zone del paese e che i Cantoni affrontano già, anche mediante uccisioni mirate, assieme alle autorità federali.

Per quanto l’argomento possa sembrare “minore”, Semadeni ha sostenuto – scomodando addirittura Leonardo da Vinci – di aver ricevuto parecchia posta da parte di anime sensibili a questo pennuto “candido e senza alcuna macchia”.

Secondo la deputata grigione, il problema non sono i cigni che sporcano o quelli aggressivi, bensì l’abitudine invalsa di dar loro da mangiare. “Dove sanno che vi è cibo cigni e altri pennuti si precipitano a frotte”, ha sostenuto. Insomma, per risolvere il problema basterebbe smetterla di ingozzarli con tozzi di pane e altre leccornie.

Nel suo intervento, la Consigliera federale Doris Leuthard ha invitato a non drammatizzare la situazione. Bisogna imparare a convivere con gli animali, come il castoro, il lupo, la lince, e anche il cigno, ha dichiarato la ministra dell’ambiente, aggiungendo che anche per i contrattempi provocati da questo animale potranno senz’altro essere trovate soluzioni adeguate assieme ai Cantoni.

Secondo Niederberger, la veloce riproduzione dei cigni reali sta creando non pochi problemi. Gli escrementi di questo animale creano, secondo l’ex Consigliere agli Stati, “danni enormi” alle coltivazioni agricole; inoltre, avendo perso la naturale paura per l’uomo, questo pennuto rappresenta un “pericolo” per passanti, ciclisti e bambini che si avventurano nelle zone di svago. Da qui la richiesta di abbassare il limite di protezione di cui gode questo uccello per facilitarne l’abbattimento.

Visto il contesto, e il fatto che il Cigno reale non è più considerato a rischio, Niederberger giudicava l’elevata protezione di cui gode non più sensata. I Cantoni dovrebbero quindi poterne ordinare l’uccisione senza troppe complicazioni, come accade per lo stambecco, quando viene oltrepassata una quota massima di esemplari stabiliti in una determinata zona.

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