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Cina: cresce forza militare, sperimentato primo drone

(Keystone-ATS) La Cina ha condotto ieri il primo volo di prova di un drone, un aereo da guerra comandato a distanza e difficilmente individuabile dai radar, secondo i media locali. L’esperimento fa della Cina il quarto soggetto, dopo Usa, Regno Unito e Unione Europea, ad essere in grado di far volare i droni, che possono essere impiegati in missioni di guerra o per sorveglianza e spionaggio.

In uno stile che alcuni osservatori hanno definito “tipicamente cinese”, il test del nuovo tipo di aereo è stato semiclandestino. La notizia che il test era stato effettuato con successo nel sud del Paese è stata data prima da alcuni siti web per fanatici di cose militari, poi ripresa e confermata dalla stampa ufficiale. In seguito immagini del volo dell’aereo “invisibile” sono misteriosamente comparse su alcuni siti web e diffuse da utenti individuali di Internet sui loro blog.

Secondo gli esperti il drone cinese, che è stato battezzato “Spada affilata” (“Lijian” in cinese), è simile all’americano Northrop Grumman X-47B. Proprio gli Usa stanno usando i droni da nove anni, con successo, contro gli estremisti islamici che hanno le loro basi nelle regioni tribali del Pakistan. Secondo il quotidiano China Daily il drone ha un solo motore ed ha la stessa forma del X-47B, disegnata per renderne difficile l’individuazione da parte dei radar. Il giornale afferma che il drone è stato disegnato dallo Shenyang Aircraft Design Institute e prodotto dall’Hongdu Aviation Industry Group. Il volo di prova della “Spada affilata” è durato 20 minuti. Si tratta del terzo moderno aereo da combattimento prodotto dalla Cina negli ultimi tre anni, dopo i caccia J-20 e J-31.

La Cina è impegnata da due decenni nella modernizzazione del suo esercito, e il suo bilancio per la difesa è il secondo del mondo dopo quello degli Usa. In questo periodo le spese per trasformare l’Esercito di Liberazione Popolare (Pla) sono aumentate costantemente di percentuali annuali a due cifre, suscitando preoccupazioni negli Stati Uniti – che rimangono la potenza militarmente dominante nel Pacifico – e dei Paesi asiatici che hanno in corso dispute territoriali con Pechino, tra cui Giappone, Vietnam e Filippine. Nel 2013 l’aumento delle spese militari è stato del 10,7 per cento. Dopo la progressiva riduzione del numero dei soldati, che in gran parte sono stati trasferiti nei corpi paramilitari addetti al controllo dell’ordine pubblico, il Pla conta oggi 1,8 milioni di uomini.

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