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Cinema: terremoto alla Sony Pictures, si dimette la numero 2

(Keystone-ATS) Terremoto ai vertici della Sony Pictures Entertainment: la numero due Amy Pascal, co-presidente del gruppo e capo della Sony Pictures Fil Business, si dimette.

La manager era alla Sony dal 2003. Da settimane era al centro della bufera per la vicenda del film “The Interview” e dell’attacco informatico alla Sony Picture di cui sono sospettate le autorità nordcoreane. Attacco in seguito al quale erano emerse numerose e imbarazzanti e-mail di alcuni manager del gruppo, tra cui alcune che contenevano commenti venati di razzismo anche sul presidente americano, Barack Obama. Quest’ultimo aveva poi criticato l’iniziale decisione del gruppo di fermare, in seguito all’azione degli hacker, la distribuzione del film comico sul dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Secondo quanto si apprende, Pascal lancerà una nuova società di produzione cinematografica.

Nei due mesi dell’attacco informatico da parte dell’autodefinitosi gruppo di hacker “Guardiani della Pace”, lo studio era rimasto impotente a guardare mentre venivano messi in piazza su Internet documenti segreti e corrispondenze private dei suoi executive. Tra le più imbarazzanti “fughe” di dati c’erano state le rivelazioni di fatti personali e numeri di codice fiscale di circa 47 dipendenti ed ex dipendenti, budget di film, previsioni di incassi, per non parlare delle email inviate e ricevute dalla Pascal. Migliaia di email in cui la capo dello studio si lasciava andare a commenti che non avrebbero dovuto vedere la luce del sole.

La Pascal, secondo il New York Times, può considerarsi una degli ultimi capi di studio di Hollywood vecchia maniera. La Sony, presso cui aveva lavorato non stop dal 1996, non ha nominato un successore.

“Ho passato la mia intera vita professionale a Sony Pictures e sono ora piena di energie all’idea di cominciare questo nuovo capitolo della mia vita nella società che considero casa”. L’accordo con cui Amy lascia il posto le dà infatti carta bianca per produrre film Sony per i prossimi quattro anni.

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