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Clariant: sindacati chiedono chiarezza su nuovo taglio impieghi

(Keystone-ATS) BASILEA – I sindacati deplorano il nuovo taglio occupazionale reso noto oggi da Clariant e accusano i vertici della società di mancanza di trasparenza. Nella nota di oggi sui risultati semestrali il gruppo basilese ha annunciato una nuova riduzione degli effettivi, senza fornire precisazioni. A fine giugno Clariant aveva in organico 17’268 persone a livello mondiale, contro 17’536 a fine dicembre.
Impiegati Svizzeri, Syna e l’associazione dei dipendenti di Clariant (AVCS) temono che la misura tocchi anche le unità svizzere “già confrontate alla soppressione di 400 impieghi”, si legge in una nota odierna.
Entro la fine del 2012 quasi tutta la produzione a Muttenz (BL) cesserà e sarà trasferita in Asia e in Spagna. Malgrado ciò Clariant ha ventilato ulteriori tagli del personale, osservano le organizzazioni dei lavoratori.
Se il management prosegue sulla via politica di riduzione degli effettivi orientata a una compressione dei costi e a una massimizzazione dei profitti a breve termine, si rischia la distruzione di quella che è stata un’orgogliosa azienda basilese di specialità chimiche, osserva dal canto suo Unia in un comunicato, in cui aggiunge che il futuro di Clariant è più che mai incerto. I partner sociali – deplora il sindacato – hanno appreso dai media la notizia dei nuovi tagli occupazionali.
A fronte delle riduzioni degli effettivi, il top management non compie certo sacrifici: le retribuzioni lo scorso anno sono progredite – tra salari e bonus – dell’80% a 22,6 milioni di franchi, osserva Unia. I vertici devono cominciare a prendere sul serio le proposte costruttive del personale. In ogni caso non si dovrà giungere a licenziamenti, rileva Unia, richiesta condivisa dalle altre organizzazioni sindacali.

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