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CN: “padroncini” e Iva, se ne parlerà durante questa sessione

(Keystone-ATS) La mozione del consigliere nazionale Ignazio Cassis (PLR/TI) volta a migliorare la riscossione dell’Iva per prestazioni eseguite da lavoratori distaccati o indipendenti nelle zone di confine (Ticino, ma non solo) verrà trattata durante questa sessione autunnale. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, approvando una mozione d’ordine (148 a 14 e 19 astensioni) del deputato ticinese che chiedeva di anticipare l’esame del suo atto parlamentare.

Per Cassis è urgente fare qualcosa per eliminare certe distorsioni alla concorrenza che svantaggiano le maestranze locali. Già ora, indica il testo della mozione, “gli artigiani esteri godono di vantaggi competitivi rispetto ai loro omologhi svizzeri per ciò che concerne l’assoggettamento all’IVA. Infatti l’artigiano estero che presta un servizio ad un cliente residente in Svizzera è esentato dal pagamento dell’IVA fino ad un importo massimo di 10 000 franchi, al contrario dell’artigiano svizzero”.

Per Cassis la concorrenza sleale va tuttavia oltre, dal momento che lo stesso Consiglio federale ha evidenziato problemi nel riscuotere l’IVA per prestazioni superiori ai 10 mila franchi eseguite da fornitori esteri non iscritti al registro IVA (obbligatoria per fatturato annui, difficili da verificare, oltre i 100 mila franchi).

Per ovviare in parte a questo problema, Cassis chiede che si applichino alcuni dispositivi presenti nella legge sull’Iva, finora rimasti lettera morta, che dovrebbero permettere di identificare il destinatario in Svizzera delle prestazioni e quindi la riscossione del dovuto.

Nella sua risposta all’atto parlamentare, il Consiglio federale invita il plenum a respingere la mozione, dicendosi tuttavia disposto a studiare il problema.

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