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CN: “padroncini” e IVA, va migliorata sorveglianza

(Keystone-ATS) Il problema dei “padroncini” e lavoratori distaccati che operano nelle zone di confine, Ticino in particolare, è reale. Ne è cosciente il Consiglio nazionale che all’unanimità dei 172 deputati presenti ha approvato oggi una mozione sull’IVA depositata da Ignazio Cassis (PLR/TI).

Il ticinese si è scagliato contro quella che lui stesso ha definito “seccante distorsione della concorrenza”. L’artigiano estero è infatti esentato dal pagamento dell’IVA fino ad un importo massimo di 10’000 franchi. Oltre questa cifra, in taluni casi a pagare l’IVA non è il lavoratore estero bensì chi riceve la prestazione (il cliente).

Tale norma vale per quegli artigiani che non sono iscritti al registro IVA. L’annuncio è obbligatorio unicamente per un fatturato annuo in Svizzera superiore ai 100’000 franchi.

Il problema, per Cassis, è che la popolazione non è al corrente del fatto che deve pagare l’IVA su questi lavori. Per questo motivo il ticinese chiede, con la sua mozione, che l’Amministrazione federale delle contribuzioni possa ricevere le notifiche di lavoro che gli artigiani esteri sono obbligati a compilare in modo da avvisare i clienti per iscritto.

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