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CN: “sì” a finanziamento monistico cure ambulatoriali e ospedaliere

Philippe Nantermod KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) I cantoni dovranno partecipare anche al finanziamento delle cure ambulatoriali, in cambio saranno parzialmente sgravati per quelle stazionarie. È quanto prevede una riforma della LAMal approvata oggi dal Consiglio nazionale con 121 voti contro 54 e 8 astensioni.

Attualmente, ha spiegato il relatore commissionale Philippe Nantermod (PLR/VS), il settore ambulatoriale è interamente a carico delle casse malattia, mentre quello stazionario è rimborsato almeno per il 55% dai cantoni al massimo per il 45% dagli assicuratori.

Questa ripartizione crea però una situazione paradossale: oggi si tende a favorire il settore ambulatoriale, meno costoso rispetto a quello stazionario. Orbene, in questo caso le spese sanitarie globali diminuiscono, ma quelli a carico degli assicurati (via il pagamento dei premi) aumentano.

La riforma in questione propone di passare al finanziamento monistico, ossia uguale nei settori ambulatoriale e ospedaliero. La parte cantonale sarà almeno del 25,5%, quella a carico degli assicuratori al massimo del 74,5%, ha sottolineato Nantermod.

Contro la riforma si è schierata la sinistra: non siamo sfavorevoli al principio ma a questa legge “dettata dalle associazioni delle casse malattia Curafutura e Santésuisse”, ha affermato Barbara Gysi (PS/SG). Tutti i prestatori avranno infatti il diritto di fatturare il 74,5% delle spese all’assicurazione di base, comprese le cliniche private che non figurano nelle liste cantonali (e che quindi non ricevono soldi dai cantoni).

Il campo rosso-verde, con il sostegno del Consiglio federale, avrebbe voluto mantenere lo status quo al 45%. La proposta in discussione serve solo a finanziare gli utili degli ospedali privati, ha sostenuto Roger Nordmann (PS/VD). Ricordando la forte opposizione dei cantoni, il ministro della sanità Alain Berset ha sostenuto che questo è un elemento che potrebbe portare al fallimento dell’intera riforma.

La proposta riguarda solo 10 cliniche su un totale di 280 ospedali (pubblici e privati), ha replicato Nantermod. Oggi questi nosocomi sono rimborsati al 100% per le cure stazionarie (dagli assicuratori, ndr.), se passasse la proposta della sinistra questa proporzione scenderebbe al 45% per tutte le prestazioni, ha aggiunto il vallesano. Al voto la maggioranza l’ha seguito con 132 voti contro 56 e 6 astensioni.

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