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CN: alcool, no al divieto di vendita notturna

(Keystone-ATS) Il Consiglio nazionale ha respinto, andando contro il parere espresso dal Consiglio degli Stati, il controverso divieto di vendita di bevande alcoliche fra le 22:00 e le 6:00. Bocciata anche la messa al bando degli “Happy Hour”. Le decisioni sono state prese nel quadro della revisione totale della Legge sull’alcool, la cui seconda parte è stata approvata oggi con 121 voti contro 59 e 2 astenuti.

Le due proposte respinte sono da più parti considerate il fulcro della revisione di legge. Il divieto notturno è stato bocciato con con 114 voti contro 59 e 11 astenuti, lo stop agli “Happy Hour” con superalcolici con 105 voti contro 74 e 5 astenuti.

I più agguerriti nel difendere le restrizioni sono stati i rappresentanti della sinistra, che hanno pensato soprattutto alla tutela dei giovani. “Non banalizziamo il consumo di alcol con sconti su alcolici a qualsiasi ora. Il mercato non deve avere la meglio sul buonsenso”, ha tuonato la socialista Ada Marra (VD). La legge va aggiornata, e bisogna tenere conto dei comportamenti pericolosi. Gli “Happy Hour” non esistevano nel 1932 (anno di entrata in vigore della legge, ndr), pertanto bisogna intervenire.

I partiti “borghesi” hanno messo in dubbio l’efficacia degli articoli, giudicati contrari al libero mercato. Il gruppo PPD-PEV ha sottolineato come queste regolamentazioni spettino a comuni e città, non alla Confederazione.

La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha difeso i divieti. “Non accettare queste proposte equivale ad un ammorbidimento rispetto alle leggi attuali, e questo non va bene”. Offerte a basso prezzo vanno di pari passo con gli abusi, e sono proprio “i giovani ad essere i più sensibili alle variazioni di prezzo”, ha affermato.

La Camera del popolo si è anche opposta, con 121 contro 50 e 12 astenuti, all’inserimento di un prezzo minimo per le bevande in funzione del grado alcolico.

Il Consiglio nazionale ha infine bocciato, con 126 voti contro 51 e 3 astenuti, un inasprimento delle regole sulla pubblicità, volto a vietare tutti gli alcolici, e non solamente le bevande spiritose.

Il testo ritorna adesso agli Stati.

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