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CN: armi a casa; maggioranza borghesi contro iniziativa

(Keystone-ATS) BERNA – Il Consiglio nazionale ha tenuto nel pomeriggio il dibattito sull’iniziativa popolare “per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi”. Il testo, lanciato dalla sinistra in seguito a numerosi drammi, vuole rendere obbligatorio il deposito delle armi militari negli arsenali.
Disporre facilmente di un’arma rafforza il rischio di suicidio o di crimine. Facendo leva su questo argomento, la sinistra ha chiesto al Nazionale di sostenere la sua iniziativa. Per i borghesi, invece, il testo è ingannevole.
Rendendo obbligatorio il deposito delle armi militari negli arsenali, l’iniziativa non permetterà di garantire la sicurezza che promette, dato che non impedirà l’uso illegale di armi, ha affermato Corina Eichenberger (PLR/AG). Inoltre, l’iniziativa è dannosa per l’esercito di milizia, dato che i soldati hanno bisogno di disporre a casa della loro arma per potersi addestrare.
In caso di necessità, le armi d’ordinanza già possono essere depositate volontariamente all’arsenale, ha precisato Jakob Büchler (PPD/SG). Questa teoria è stata ripetuta da vari oratori borghesi che hanno pure ricordato che i militari hanno dovuto restituire alle autorità la munizione da guerra. Devono inoltre disporre di un permesso per conservare la propria arma dopo gli obblighi militari. Sono anche stati presi provvedimenti per individuare precocemente i soldati pericolosi.
Secondo la sinistra, tutto ciò non basta. Socialisti e Verdi, all’origine dell’iniziativa assieme alle organizzazioni femminili e quelle di prevenzione del suicidio, hanno respinto il rimprovero di far leva sulle emozioni. Chantal Galladé (PS/ZH) ha ricordato che esiste un nesso tra la densità delle armi da fuoco in un paese e il numero di morti che provocano. Ridurre il numero delle armi da fuoco permette anche di diminuire la violenza.
Citando la Federazione dei medici svizzeri (FMH), Josef Lang (Verdi/ZG) ha sottolineato che numerosi suicidi potrebbero essere evitati se l’accesso alle armi non fosse così facile. Egli ha ricordato che dal 1970, oltre 13’000 persone, in particolare giovani di sesso maschile, si sono suicidati con un’arma da fuoco.
Vista la cinquantina di oratori iscrittasi per il dibattito d’entrata in materia, la presidente della Camera ha interrotto i lavori dopo l’intervento della ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf. Il voto è stato rinviato a domattina. Come il Consiglio federale, il Nazionale dovrebbe raccomandare a popolo e cantoni di respingere quest’iniziativa. In commissione, una netta maggioranza (18 voti contro 8) ritiene che le recenti misure adottate per evitare l’uso abusivo di armi bastino.Riepilogo

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