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CN: esercito, 21,1 miliardi per i prossimi quattro anni

La ministra della difesa Viola Amherd KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il limite di spesa per l’esercito nel periodo 2021-24 ammonterà a 21,1 miliardi di franchi. Dopo il Consiglio degli Stati, il Nazionale ha accolto oggi il messaggio sull’esercito 2020.

Esso contiene, oltre a questo quadro finanziario, i crediti d’impegno per l’acquisto di materiale, il programma degli immobili del Dipartimento della difesa e la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea Rapier.

“Siamo di fronte a un messaggio ben concepito ed equilibrato”, ha dichiarato Rocco Cattaneo (PLR/TI), a nome della commissione della politica di sicurezza, ricordando che il Consiglio federale ha definito tre obiettivi principali: migliorare la capacità di condotta, mantenere capacità essenziali delle truppe di terra e ridurre il numero di ubicazioni immobiliari.

Una minoranza di sinistra proponeva di rinviare l’oggetto al Consiglio federale con l’incarico di elaborare un disegno focalizzato su cyberischi, terrorismo e catastrofi naturali e di valutare quanto appreso durante la recente mobilitazione ordinata dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus.

“Adottare quest’anno un messaggio in cui non viene mai menzionata la parola pandemia è insensato”, ha affermato Marionna Schlatter (Verdi/ZH), aggiungendo che “dobbiamo trarre degli insegnamenti da questa esperienza”. I rischi sono cambiati e il governo propone di investire proprio dove il rischio è più basso, per esempio nei carri armati, ha aggiunto.

“Di fronte alla situazione geopolitica mondiale le spese militari della Svizzera sono basse”, ha replicato David Zuberbüler (UDC/AR). Un partito che vuole eliminare l’esercito non dovrebbe dire dove le forze armate devono investire, ha aggiunto Ida Glanzmann-Hunkeler (PPD/LU). “L’esercito nei prossimi dieci anni ha un grande fabbisogno di investimenti”, secondo Doris Fiala (PLR/ZH).

“Le minacce e i pericoli sono molteplici, continuano a cambiare e l’esercito deve adattarsi”, ha rilevato la consigliera federale Viola Amherd. La domanda di rinvio è stata bocciata con 121 voti a 63.

La Camera si è anche rifiutata di rispedire al governo il decreto federale sul limite di spesa dell’esercito per gli anni 2021-2024. Tutti i tentativi del campo rosso-verde di riduzione del pacchetto da 21,1 miliardi di franchi sono stati spazzati via.

Il budget annuale delle forze armate aumenterà dell’1,4%. Ciò consentirà il rinnovamento di diversi sistemi, come la flotta di aerei da combattimento e il sistema di difesa terra-aria. Le truppe terrestri saranno ammodernate e la difesa informatica sarà rafforzata.

Per l’anno in corso è previsto l’investimento di 2,7 miliardi, 700 milioni in più rispetto ai 2 miliardi degli anni precedenti. Anche in questo caso, tutti i tentativi della sinistra di sfrondare sono stati bocciati. Per il programma d’armamento sono previsti crediti d’impegno per 1,354 miliardi. I crediti per il materiale ammontano a 837 milioni.

I sistemi di sorveglianza dello spazio aereo Florako, introdotti nel 2004, saranno sostituiti al costo di 155 milioni di franchi. Le attrezzature e i materiali per il soccorso in caso di catastrofe, vecchi di 30 anni, saranno rinnovati e adattati agli standard attuali per 116 milioni.

Per quanto riguarda gli immobili, la Camera ha sostenuto gli investimenti proposti a Chamblon (29 milioni), Frauenfeld (86) e Dübendorf (68). È previsto un investimento complessivo di 489 milioni di franchi. Infine, il sistema di difesa aerea mobile Rapier, acquistato più di 30 anni fa, sarà disattivato. La sua eliminazione peserà per 13 milioni di franchi sul budget regolare dell’esercito.

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