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CN: formazione continua, niente obblighi per datori di lavoro

(Keystone-ATS) Il Consiglio nazionale ha approvato oggi, con 108 voti contro 57 e 15 astenuti, la nuova legge sulla formazione continua. I deputati hanno, fra le altro cose, deciso che i datori di lavoro non saranno obbligati a finanziare congedi di formazione. Il dossier passa agli Stati.

Nel corso del dibattimento è continuata la spaccatura fra destra e sinistra, già riscontrata ieri. Verdi e socialisti, pur vedendo il progetto come un passo nella giusta direzione, lo consideravano troppo “timido”, e chiedevano maggiori interventi statali.

L’asse borghese – in particolare l’UDC – temeva al contrario un apparato legislativo eccessivamente fitto e una concorrenza falsata fra i privati, che da sempre occupano quasi interamente il settore della formazione continua.

Niente obbligo congedi

Per 126 voti contro 58, il plenum ha respinto una proposta sostenuta da Stéphane Rossini (PS/VD) in favore di un finanziamento parziale dei congedi di formazione continua di lunga durata tramite un’anticipazione temporanea della rendita AVS.

Con un risultato simile (123 voti contro 60), ha rifiutato anche di aggiungere un obbligo per i datori di lavoro di accordare ai collaboratori un congedo annuale di perfezionamento, posizione sostenuta invano da Mathias Reynard (PS/VD).

Già ieri l’alleanza borghese aveva retto agli attacchi della sinistra, che chiedeva più interventi statali. Fra le decisioni prese, i deputati hanno scelto di incoraggiare l’acquisizione di competenze solo per gli adulti, e non per i giovani. Si è inoltre dato priorità a donne, disabili e stranieri. Non si è invece parlato delle persone meno qualificate.

Il testo

Sette anni dopo la decisione popolare di includere un articolo ad hoc nella Costituzione, la legge è essenzialmente volta a fissare i principi applicabili alla formazione continua e definire i margini d’azione dello Stato.

Il disegno di legge prevede che la formazione continua sia ancora organizzata da privati e dipenda principalmente dalla volontà del lavoratore. Il testo si prefigge soprattutto di migliorare la qualità dell’offerta e di renderla più trasparente.

Attualmente i corsi di perfezionamento organizzati da privati rappresentano un mercato di 5,3 miliardi di franchi, mentre i contribuiti della Confederazione si limitano a circa 600 milioni. La legge implicherà solamente due milioni di spese supplementari.

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