Prospettive svizzere in 10 lingue

CN: no civilisti nelle scuole

(Keystone-ATS) Il Consiglio nazionale ha approvato oggi per 112 voti a 45 la revisione della legge sul servizio civile, tuttavia con una modifica importante: i civilisti non devono essere impiegati nel sostegno alla formazione e all’educazione scolastica. Il dossier va agli Stati.

Tutti i tentativi dell’UDC di limitare la portata della legge, mediante ostacoli alla libertà di scelta del singolo oppure vietando l’impiego di civilisti all’estero, sono stati respinti. Per i democentristi, la revisione della legge renderà ancora più attrattivo il servizio civile a scapito di quello militare. Da quando è stato abolito l’esame di coscienza nel 2009, ha dichiarato Andrea Geissbühler (UDC/BE) durante il dibattito di entrata nel merito, il numero di giorni di servizio assolti dai civilisti è triplicato (a 1,5 milioni nel 2013, n.d.r).

Per Hans Fehr (UDC/ZH), il servizio civile deve rimanere un’eccezione affinché venga rispettato il principio dell’obbligo del servizio militare iscritto nella Costituzione federale.

Per Evi Allemann (PS/BE), invece, senza la possibilità del servizio civile, l’armata sarebbe sommersa da richieste di esenzione per motivi medici. L’esercito, insomma, non ci guadagnerebbe nulla. Il servizio civile permette invece a queste persone di fare qualcosa di utile per la società.

Di fronte ai timori dei democentristi di un ulteriore indebolimento dell’esercito, il Consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha ripetuto come un mantra che il servizio civile non mette il pericolo l’esercito e la prontezza di reazione. La proposta di non entrata nel merito dell’UDC è stata respinta per 137 voti a 48.

No impiego civilisti nelle scuole

Tra i punti centrali della revisione figura la possibilità di utilizzare i civilisti nel sostegno alla formazione e all’educazione scolastica. Seguendo la raccomandazione della sua commissione, il plenum ha respinto tale eventualità per 94 voti a 82. Troppo forti le paure – specie tra PLR, PPD e UDC – che una simile estensione delle possibilità di impiego per i civilisti venga sfruttata a lungo termine per compensare la carenza di docenti.

Marco Romano (PPD/TI) ha giudicato inutile e troppo imprecisa la proposta del Consiglio federale. “Che cosa faremo fare a queste persone per otto ore? Correggere i compiti?”, si è chiesto Romano. Per il Ticinese i civilisti non dispongono delle competenze necessarie per un simile impiego. A detta del deputato PPD, i cantoni sono d’accordo con la proposta del Governo, perché intravvedono la possibilità di ottenere gratis prestazioni per le quali dovrebbero pagare.

Una minoranza si è battuta per il progetto governativo. Evi Allemann ha ricordato che l’impiego di civilisti è già una realtà nella scuole integrative per bambini con disabilità. Non vi sono quindi motivi per respingere la proposta dell’Esecutivo, che d’altronde risponde ai desideri di molti cantoni. Aline Trede (Verdi/BE) ha ricordato le esperienze positive raccolte nel canton Zurigo con l’impiego di civilisti durante le lezioni di ginnastica.

Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha affermato che i civilisti non verrebbero utilizzati nell’insegnamento, ma in altri compiti, come la sorveglianza di bambini e ragazzi durante la pausa pranzo, la ricreazione, le gite, nelle biblioteche.

Stando al progetto del Consiglio federale, non contestato dal plenum, i civilisti potranno invece dare una mano agli agricoltori, specie in ambiti quali la protezione della natura, dell’ambiente, del paesaggio.

Civilisti, possibili anche missioni all’estero

Per 119 voti a 51, il Nazionale ha approvato la possibilità di inviare all’estero civilisti, tutti volontari, per missioni nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e dell’aiuto umanitario, la promozione civile della pace, la prevenzione delle catastrofi e la ricostruzione.

L’UDC avrebbe voluto stralciare dalla legge una simile disposizione. Per Hans Fehr, i civilisti dovrebbero rimanere in Svizzera dal momento che non dispongono delle conoscenze adatte, nonché della strutture di comando, per missioni oltre in confini nazionali. Per il genere di impieghi voluti dal Consiglio federale, esistono altre organizzazioni come la Croce rossa o la Catena della solidarietà.

La sinistra ha sostenuto questo allargamento dell’impiego in ambiti in cui è attiva la politica estera elvetica. Il contributo svizzero alla prevenzione dei conflitti avrà come risultato un minor afflusso di migranti e rifugiati.

Il plenum si è anche detto a favore dell’impiego di civilisti senza il loro consenso in caso di catastrofi e situazioni d’urgenza nelle regioni di frontiera. Una proposta di minoranza sostenuta da alcuni UDC e PPD è stata respinta per 93 voti a 69.

Schneider-Ammann ha sottolineato l’importanza della cooperazione transfrontaliera in questi frangenti.

Servizio civile, sempre possibile inoltrare richiesta

La camera del popolo ha anche respinto ogni proposta di minoranza, proveniente sia da destra che da sinistra, circa tempi e modi dell’inoltro di una richiesta per poter integrare il servizio civile. Per la maggioranza, le persone astrette al servizio possono inoltrare in qualsiasi momento richiesta di ammissione.

La proposta dell’UDC di limitare questa possibilità fino a 6 settimane prima dell’inizio della scuola reclute, oppure alla fine, è stata respinta (122 voti a 46). Per i democentristi, si tratta di tenere conto anche delle esigenze dell’esercito, non solo di coloro che vogliono assolvere il servizio civile. Di questo passo, le domande rischiano di esplodere.

Affinché la richiesta possa venir considerata, il futuro civilista dovrà aver seguito, nelle intenzioni del Nazionale, una giornata introduttiva. Tale corso dovrà essere seguito entro tre mesi dall’inoltro della domanda. In seguito, le persona interessata dovrà confermare la propria scelta.

Migliore formazione

La revisione della legge prevede anche una migliore formazione per i civilisti. La partecipazione ai corsi di formazione – fino a 3 settimane – diventa obbligatoria per tutti, e non solo per chi è attivo nella cura delle persone. La Confederazione potrebbe sborsare due milioni di franchi supplementari a tale scopo.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR