CN:AVS, pensionamento flessibile resta in sospeso
(Keystone-ATS) BERNA – Nell’11.ma revisione dell’AVS, il sostegno agli assicurati con redditi modesti per permettere loro il pensionamento anticipato resta una chimera. Al termine di un voto tattico, il Consiglio nazionale, impegnato nell’eliminazione delle divergenze, ha dapprima accolto un modello del costo stimato di 1,15 miliardi di franchi, ma non ha poi voluto stanziare i fondi necessari. La Camera del popolo ha anche confermato l’intenzione di vincolare il ritmo dell’adeguamento delle rendite ai livelli del rincaro e del Fondo di compensazione AVS.
Il pensionamento flessibile per le persone di condizioni modeste continua a dare filo da torcere al Nazionale. Tre gli schieramenti a confronto stamani. Per la destra, non vi è motivo di dilapidare gli 800 milioni di franchi che saranno risparmiati grazie all’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento per le donne nel 2015. Se si vuole garantire il futuro dell’AVS – ha sottolineato Guy Parmelin (UDC/VD) – occorre rispettare la riduzione matematica del 6,8% per ogni anno di anticipazione del pensionamento.
Stavolta, radicali e UDC, per un solo voto di scarto, non sono riusciti a imporre la loro visione restrittiva sul pensionamento flessibile. Con 91 voti contro 90, il centro-sinistra ha respinto questo statu quo. Ma quella della sinistra è stata una vittoria di Pirro. Infatti, al momento di liberare i fondi previsti per il suo modello, ossia 1,15 miliardi di franchi, il Nazionale ha risposto picche con 107 voti contro 73.
Sull’altro punto soggetto a referendum, la maggioranza borghese è stata inflessibile. Risultato: le rendite dell’AVS rischiano di non più essere adattate automaticamente ogni due anni all’evoluzione dei prezzi e dei salari. Con 125 voti contro 60, il Nazionale ha così confermato la propria intenzione di vincolare il ritmo dell’adeguamento delle rendite ai livelli del rincaro e del fondo di compensazione.
