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CO2: l’economia a favore del modello su base volontaria attuale

(Keystone-ATS) BERNA – La revisione della legge sul CO2 mette in pericolo le iniziative volontarie delle imprese a favore della protezione del clima. Imponendo misure precise per le riduzioni di emissioni, si metterebbe fine a un sistema di cooperazione che ha dato ottimi risultati, afferma l’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEc) in una conferenza stampa a Berna.
Nel 2009, nono anno di attività dell’agenzia, le circa 2000 imprese che hanno sottoscritto la convenzione per ridurre il loro impatto ambientale sono riuscite a ridurre le emissioni di CO2 di oltre un milione di tonnellate, un record assoluto. Aggiungendo la Fondazione centesimo per il clima e l’industria del cemento, sono state compensate l’anno scorso circa quattro milioni di tonnellate di anidride carbonica, ha affermato il presidente dell’agenzia Pascal Gentinetta.
“Il principio della responsabilità individuale ha prodotto nell’economia una dinamica che ha superato gli obiettivi fissati per legge”, ha dichiarato alla stampa Armin Eberle, direttore dell’AEnEc. Il mondo economico è quindi preoccupato per la volontà della Confederazione di sostituire a queste misure su base volontaria una serie di prescrizioni statali nell’ambito della revisione della legge sul CO2. “L’economia ha dimostrato che un sistema di incentivi adatto, fonte di impegno e iniziativa, permette di agire in modo incisivo con costi ridotti per i contribuenti”, ha detto Gentinetta, che è pure direttore di Economiesuisse.

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