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Colloqui Von Wattenwyl: Cassis riafferma via bilaterale Svizzera-UE

Un'immagine mostra alcuni partecipanti dei colloqui Von-Wattenwyl. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Gli obiettivi del governo, la piazza finanziaria svizzera e la divisione dei poteri tra legislativo ed esecutivo sono stati al centro dei colloqui Von Wattenwyl, tenutisi oggi a Berna fra i vertici di UDC, PS, PLR e PPD e il Consiglio federale in corpore.

Ignazio Cassis, presente per la prima volta in qualità di ministro, ha riaffermato la volontà di proseguire sulla via bilaterale con l’UE.

A dirigere le discussioni – svoltesi per la quarta e ultima volta quest’anno – è stata la presidente della Confederazione, Doris Leuthard. Quest’ultima ha informato i partiti di governo in merito agli obiettivi politici dell’esecutivo nella legislatura 2015-2019, che verranno presentati al Consiglio degli Stati il 30 novembre e poi pubblicati, indica una nota del Consiglio federale.

Da parte sua, Cassis ha risposto alle domande dei partiti sugli sviluppi del dibattito tra la Svizzera e l’UE e sulle questioni istituzionali. Ha colto l’occasione per riaffermare la volontà del Consiglio federale di proseguire sulla via bilaterale e ha confermato che il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sarà in Svizzera in novembre. La visita è prevista il giorno 23. L’incontro – a detta del governo – offrirà l’opportunità di valutare sia la collaborazione tra Berna e Bruxelles in vari settori, sia i negoziati in corso, e di definire le prossime tappe nelle relazioni bilaterali.

Durante i colloqui sono pure state discusse le misure di risparmio e la politica del personale della Confederazione; si è parlato anche di agricoltura, di politica di libero scambio ed energetica. È stata affrontata anche la procedura da seguire in merito al Progetto fiscale 17 ed è stata sottolineata l’importanza della digitalizzazione per tutti i dipartimenti.

Il ministro delle finanze, Ueli Maurer, ha illustrato la situazione e le prospettive della regolamentazione svizzera nel contesto internazionale. A suo avviso, la Confederazione “influisce per quanto le è possibile” sulla definizione degli standard internazionali e collabora attivamente negli organi internazionali allo scopo di far valere i suoi interessi, di promuovere il libero accesso ai mercati e di garantire identiche condizioni di concorrenza grazie a un’attuazione uniforme delle norme.

In futuro i margini di manovra dovranno essere sfruttati con ancora maggior coerenza, ha sostenuto Maurer, prima di dibattere con i partiti dei rischi di reputazione che attività di singole imprese comportano per il Paese. Per un piccolo Stato come la Svizzera, il diritto internazionale rappresenta un fattore importante per garantire una concorrenza leale tra gli attori, è stato sottolineato, secondo quanto riporta il comunicato.

Il Consiglio federale si è quindi soffermato sulla questione della divisione dei poteri. Esso ritiene che l’equilibrio tra autorità legislative ed esecutive sia minacciata e ha citato l’esempio dell’iniziativa parlamentare di Thomas Aeschi (UDC/ZG), che concederebbe al parlamento il diritto di veto in merito ad alcune ordinanze del Consiglio federale.

Per il governo, essa porrebbe non solo ostacoli a livello pratico ma creerebbe una “commistione di competenze tra il Consiglio federale e il Parlamento”, con conseguenze poco chiare sui Cantoni.

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