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Colloqui von Wattenwyl: tema immigrazione

(Keystone-ATS) Oggi si sono svolti a Berna i consueti colloqui di Casa von Wattenwyl fra il Consiglio federale e i vertici dei partiti di governo in previsione della prossima sessione parlamentare, che si aprirà l’8 settembre. In particolare si è discusso dell’attuazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa, nonché delle soluzioni per garantire maggiore trasparenza nel finanziamento dei partiti.

Secondo un comunicato odierno del Consiglio federale, i partiti sostengono a larga maggioranza le grandi linee dell’azione di governo per attuare il nuovo articolo costituzionale (121a) per regolare l’immigrazione e accolgono con favore che si tenga conto di diversi scenari riguardo agli sviluppi futuri. L’UDC chiede un’accelerazione dei tempi di elaborazione del disegno di legge.

In giugno, l’Esecutivo aveva presentato un piano di applicazione dell’iniziativa dell’UDC. Esso prevede l’introduzione di contingenti all’immigrazione, compresi i frontalieri ma esclusi invece i cosiddetti “padroncini”, e la reintroduzione del principio della preferenza nazionale. Un progetto preliminare dovrebbe essere pronto alla fine dell’anno.

Tutti i partiti e il Consiglio federale – sottolinea la nota odierna – sono concordi nel ritenere che nella situazione attuale l’economia debba essere più responsabile nel reclutare manodopera e tenere maggiormente conto della forza lavoro locale. In questo ambito i partiti hanno apprezzato l’iniziativa per far fronte all’eventuale carenza di personale qualificato promossa dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Il ministro Johann Schneider-Ammann ha detto che il suo dipartimento, insieme agli altri attori coinvolti, sta preparando misure supplementari per aumentare l’occupazione della manodopera nazionale. Si stanno portando avanti anche i lavori per adeguare le misure collaterali in sintonia con la nuova disposizione costituzionale sull’immigrazione.

Dal canto suo il ministro degli esteri Didier Burkhalter ha spiegato che il Consiglio federale intende mettere in atto il controllo più rigoroso dell’immigrazione chiesto dal popolo, ma che è altresì intenzionato a preservare e consolidare la via bilaterale con l’UE. Egli ha detto che dall’adozione delle misure per l’accesso dei cittadini croati al mercato del lavoro elvetico vi sono stati sviluppi positivi: è stato infatti possibile portare avanti o instaurare diversi negoziati, ad esempio su questioni istituzionali, in ambito energetico e sullo scambio di quote di emissioni. Ha poi precisato che l’UE si rifiuta di negoziare i principi della libera circolazione delle persone, ma è disposta a discutere dei problemi concreti di attuazione.

La responsabile di Giustizia e Polizia Simonetta Sommaruga ha poi illustrato due varianti per migliorare la trasparenza in materia di finanziamento dei partiti: la prima consiste nella pubblicazione obbligatoria della loro contabilità, per esempio su una nuova piattaforma elettronica, la seconda nella pubblicazione facoltativa nel Registro dei partiti.

Quasi tutti i partiti difendono il sistema attuale, che non prevede vincoli in materia di trasparenza. Il PS chiede invece misure ben più incisive di quelle suggerite dal Consiglio federale.

Il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO, Groupe d’Etats contre la Corruption) del Consiglio d’Europa ha raccomandato alla Svizzera di regolare la questione del finanziamento dei partiti. Attualmente la Confederazione è oggetto di una procedura di non conformità ed entro fine marzo 2015 dovrà nuovamente riferire al Gruppo sul seguito dei lavori.

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