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COMCO vieta fusione fra Orange e Sunrise

(Keystone-ATS) BERNA – La Commissione della concorrenza (COMCO) vieta la fusione fra Orange e Sunrise: secondo l’autorità il rischio di duopolio è troppo elevato. La decisione ha suscitato stupore nel Paese. Delusi gli operatori, soddisfatti i consumatori.
Secondo l’organo di sorveglianza, l’unione delle due società avrebbe portato il mercato elvetico delle telecomunicazioni ad essere dominato dalla nuova entità e da Swisscom: per entrambe le imprese sarebbe stato più vantaggioso mantenere relativamente elevato il livello dei prezzi che attaccare la posizione del concorrente.
Il duopolio rappresentato dall’entità Orange-Sunrise – che avrebbe gestito il 40% del mercato – e Swisscom, non sarebbe stato sollecitato “a farsi concorrenza”. Al contrario, le due aziende avrebbero mirato “al mantenimento della loro posizione”, ha detto Walter Stoffel, presidente della COMCO, in una conferenza stampa a Berna.
Il duopolio avrebbe inoltre costituito un “equilibrio stabile e impenetrabile a qualsiasi nuova entrata sul mercato”. La specificità del settore della telefonia mobile – a parere di Stoffel – rende poco probabile l’arrivo sul mercato di un nuovo concorrente. La presenza di tre operatori “permette invece di mantenere una concorrenza dinamica, e il mercato resta aperto alle innovazioni”.
Il progetto di fusione prevedeva l’integrazione di Sunrise in France Télécom (Orange): questo avrebbe portato all’uscita di scena del gestore di rete più attivo sul mercato, ha sottolineato la Commissione.
Secondo la COMCO nemmeno le sinergie, delle quali avrebbero dovuto approfittare i clienti finali, sarebbero state abbastanza significative da compensare gli svantaggi di un “matrimonio” fra le due imprese: Sunrise e Orange non sono state in grado di fornire argomenti convincenti per dimostrare in che modo queste sinergie avrebbero avuto effetti positivi sulla competitività del mercato.
Le case madri di Orange e Sunrise, France Télécom e la danese TDC, si sono dette deluse. Secondo gli operatori telefonici il provvedimento ha effetti negativi sia sul mercato della telecomunicazione, sia sui consumatori. Le sinergie generate dall’unione delle due aziende avrebbero infatti permesso di offrire prezzi più bassi, scrivono France Télécom e TDC in un comunicato congiunto. In tal modo viene invece cementata l’attuale posizione dominante di Swisscom, affermano. Le due società “valuteranno ora le opzioni a loro disposizione, in preparazione di eventuali ulteriori tappe”.
Il no della COMCO “è un po’ sorprendente visto che il consolidamento è già in atto in altre parti in Europa”, ha rilevato dal canto suo il presidente della direzione di Swisscom, Carsten Schloter, a margine dell’assemblea di Fastweb a Milano.
Sorpreso anche il consigliere federale Moritz Leuenberger. Il responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha osservato che, verosimilmente, non è ancora stata detta l’ultima parola. Il capo del DATEC ha indicato di avere dato maggior peso alle “chance” della transazione rispetto ai rischi.
La Federazione romanda dei consumatori (FRC) ha dal canto suo affermato che quella odierna è una “eccellente giornata” per tutti i consumatori. “E’ una vittoria sensazionale”, ha detto all’ATS il segretario generale della FRC, Mathieu Fleury, anche se rimane il rischio che la decisione possa essere oggetto di ricorsi e far la fine della multa inflitta a Swisscom, annullata poi dal Tribunale amministrativo federale.
Tuttavia – dice l’insieme delle associazioni di difesa dei consumatori – anche con tre operatori sul mercato sussistono problemi. I clienti che desiderano cambiare società devono affrontare ancora troppi ostacoli. È difficile paragonare gli abbonamenti, vista la complessità delle formule. Anche il rinnovo automatico dei contratti e dei termini di disdetta mette i bastoni tra le ruote. Le associazioni sono in discussione con i tre operatori telecom per rimediare a tali problemi, è stato indicato.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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