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Comitato completamento Gottardo: soluzione è scavo secondo tubo

(Keystone-ATS) Nel decidere come effettuare il previsto risanamento della galleria autostradale del San Gottardo bisogna considerare anche e soprattutto i costi indiretti, ossia le ripercussioni economiche per le regioni interessate. È quanto chiesto oggi a Berna dal “Comitato per il completamento del Gottardo” che ha presentato un rapporto al riguardo.

Il documento, redatto dall’Istituto di ricerche economiche di Basilea, sostiene che l’unica soluzione percorribile è la costruzione di un seconda canna prima del risanamento di quella attuale. Una volta completati i lavori, entrambi i tubi verrebbero mantenuti in esercizio, ma ciascuno con una sola corsia.

Silvio Borner, coautore del documento, ha criticato il fatto che l’ormai “famoso” rapporto dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) del dicembre 2010 si focalizza unicamente su aspetti di natura tecnica e di economia dei trasporti. La chiusura del tunnel comporterà però anche costi indiretti che saranno di fatto irreversibili.

A tal proposito il direttore del Dipartimento ticinese del territorio Marco Borradori ha affermato: “non ci possiamo permettere neanche un solo giorno di isolamento, e neanche un rallentamento dei collegamenti fra il sud e il nord del San Gottardo”. Le aziende ticinesi, afferma ancora il consigliere di Stato, “potrebbero inoltre essere costrette a delocalizzare a nord delle Alpi parte delle infrastrutture e del personale”.

Le varianti proposte dall’USTRA – che comunque non esclude la realizzazione di un secondo tubo al prezzo di oltre due miliardi di franchi – prevedono la chiusura della galleria per circa 900 giorni. Le conseguenze economiche per le aziende ticinesi non si limiteranno però a questo lasso di tempo, ma si protrarranno per anni, ha sottolineato il presidente delle Camere di commercio svizzere Luca Albertoni.

Grazie alla nostra proposta, ha ancora detto Borradori, il divieto costituzionale di aumentare le vie di transito attraverso le Alpi verrà rispettato. Ci sarà però una “riserva di capacità” che in futuro il popolo potrà decidere di sfruttare, ha aggiunto Borner. Si tratterebbe di prevedere due corsie per ciascun traforo.

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