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Comitato interpartitico: sì a deduzione fiscale per cura dei figli

Da destra a sinistra Johanna Gapany (PLR/FR), Hans-Ulrich Bigler (direttore USAM), Verena Herzog (UDC/TG) e Philipp Kutter (PPD/ZH) KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Un sì alla deduzione fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi costituisce un sì alla valorizzazione della donna e alla conciliabilità tra vita famigliare e professionale.

Genitori che hanno un impiego altamente qualificato con un importante carico di lavoro sono attualmente penalizzati dallo Stato in tre maniere: a causa dell’imposizione progressiva, per le tariffe elevate degli asili nido e per la soglia della deduzione delle spese per la cura dei bambini, sottolinea il comitato che invita a votare sì alla modifica della Legge sull’imposta federale diretta.

A suo avviso, non è sorprendente che tali genitori vengano spesso dissuasi dall’aumentare ancora il loro tempo di lavoro. Ciò vale in particolare per le madri altamente qualificate. L’incremento della deduzione per i figli risponde a questo problema e contribuisce alla promozione delle donne, rilevano rappresentanti di PLR, UDC, PPD e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM).

Budget ancor più limitato

Una volta dedotte le imposte elevate e le spese per la cura dei figli calcolate sulla base del reddito imponibile, ai genitori non resta più molto reddito supplementare se aumentano il loro tempo di lavoro, deplora il comitato interpartitico.

A suo avviso, in taluni casi, il budget famigliare potrebbe essere ancor più limitato di prima. Con l’aumento delle deduzioni per i bambini, i genitori con un alto grado di occupazione beneficeranno di una fiscalità più equa.

Il progetto, adottato in settembre dal parlamento, prevede che le famiglie con figli all’asilo nido potranno dedurre fino a 25’000 franchi del loro reddito imponibile, a fronte dei 10’100 franchi attuali. Preconizza pure un aumento della deduzione generale per i bambini da 6’500 a 10’000 sul reddito imponibile.

Non è un regalo per ricchi

Il direttore dell’USAM Hans-Ulrich Bigler ha sottolineato oggi ai media l’importanza per le piccole e medie imprese di avere donne qualificate quale personale specializzato. Dal canto suo, la consigliera nazionale Verena Herzog (UDC/TG) ha criticato gli argomenti del Partito socialista, tra i promotori del referendum, affermando che il progetto di legge non è “un regalo fiscale per i ricchi”.

Secondo la parlamentare democentrista, è assolutamente necessario che i genitori possano decidere quale sia il loro modello famigliare. Per questo motivo, a suo parere, l’incremento della deduzione generale per i figli da 6’500 a 10’000 franchi è pure importante.

Senza questa deduzione, il progetto non sarebbe stato completo, ha dichiarato il suo collega consigliere nazionale Philipp Kutter (PPD/ZH). Quest’ultimo era stato nel settembre scorso all’origine dell’inserimento di questa deduzione nella riforma.

Destra non unanime

Come detto, contro la modifica della legge è stato lanciato un referendum dalla sinistra. Ma neppure la destra è unanime. Ad inizio agosto un comitato composto di PLR e Verdi liberali (PVL) ha criticato la riforma che provocherà perdite fiscali importanti, stimate in 370 milioni di franchi.

Ad essere contestato non è l’aumento da 10’100 a 25’000 franchi delle deduzioni per la custodia della prole al di fuori della famiglia, ma quello della deduzione generale per i figli da 6’500 a 10’000 franchi sul reddito imponibile, introdotto dal parlamento dopo un lungo braccio di ferro.

Liberali radicali e PVL propongono invece l’introduzione dell’imposizione individuale, una richiesta sostenuta da lungo tempo dalla sinistra e da una parte della destra, che – a loro avviso – “presenta un miglior rapporto costi-benefici” nell’interesse dell’economia e di una politica famigliare moderna.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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