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Commercio al dettaglio: troppo lavoro e mal retribuito

Dipendenti del settore vendita sotto pressione (archivio) KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) I dipendenti del settore della vendita al dettaglio sono sempre più confrontati con orari di lavoro flessibili e con attività non rimunerate. Molti di loro ritengono inoltre di essere mal retribuiti. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dal sindacato Syna.

Ciò che pesa di più a questi lavoratori è l’elevato numero di ore di straordinario e la grande flessibilità degli incarichi. Il 94% degli intervistati desidera un carico di lavoro più vincolante e l’89% che gli impieghi vengano annunciati almeno con due settimane di anticipo.

La flessibilità degli orari di lavoro ha portato a forti oscillazioni dei salari, afferma Syna, che ritiene ciò particolarmente problematico poiché gli stipendi orari e mensili del settore sono ancora bassi. Tutti i partecipanti all’inchiesta chiedono infatti retribuzioni migliori.

L’86% degli intervistati ritiene inoltre che il lavoro al di fuori degli orari di apertura deve essere pagato meglio. Secondo il sindacato, è ancora molto diffusa l’aspettativa che la preparazione e il riordino al di fuori dell’effettivo orario di lavoro facciano parte dell’impiego.

All’inchiesta svolta tra l’autunno 2016 e la scorsa primavera hanno partecipato 1515 persone della Svizzera tedesca e francese.

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