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Commissione CN: abbandonata l’iniziativa contro salari abusivi

(Keystone-ATS) BERNA – Nuovo colpo di scena concernente l’iniziativa popolare contro i salari abusivi: la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale propende ora per un abbandono del testo. Dato che certi partiti hanno cambiato opinione, la commissione riesaminerà il testo, come pure l’idea di un controprogetto diretto, sottoposto parallelamente al sovrano.
La commissione ha deciso di rivedere la propria posizione con 17 voti contro 8. Nella prossima seduta procederà dunque a un nuovo esame del dossier. In quel momento si discuterà la possibilità di opporre all’iniziativa un controprogetto diretto (a livello costituzionale) o indiretto (a livello legislativo), si legge in una nota odierna dei Servizi del parlamento.
La commissione aveva provocato una sopresa a fine novembre, sostenendo di stretta misura (10 voti a 9 e 7 astenuti) l’iniziativa popolare lanciata dell’imprenditore Thomas Minder. Una maggioranza (14 voti contro 12) aveva allora pure proposto di porre il testo in votazione popolare al più presto, senza attendere l’eventuale messa a punto di un controprogetto.
Allora, a prevalere erano stati interessi tattici. L’iniziativa popolare “contro le retribuzioni abusive” era riuscita a raccogliere simpatie anche al di fuori dello schieramento rosso-verde, dato che gli oppositori intransigenti si annoveravano nei rangi del PLR e del PPD. Ora il PLR è disposto ad accogliere l’idea di un controprogetto diretto. Se da un canto auspica proporre al popolo un testo che permette di “prevenire abusi quali le indennità di partenza”, dall’altro precisa che la “libertà aziendale non deve in alcun caso essere soffocata, con il rischio di minacciare impieghi”.
Il PPD è ora a sua volta favorevole a un controprogetto. Per i partiti borghesi, la strategia di sottoporre parallelamente un altro testo al verdetto del popolo mira a evitare che quest’ultimo si schieri a favore dell’iniziativa, le cui possibilità di successo sono reali in un momento di crisi e alla luce dei ripetuti scandali sui bonus. L’iniziativa vuole anche tagliar corto sullo “scandalo dei paracadute dorati”.

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