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Commissioni della gestione: molto lavoro per vicenda Gheddafi e UBS

(Keystone-ATS) Con le vicende che hanno scosso la cronaca federale, il lavoro per le commissioni della gestione delle Camere non manca. Nel rapporto annuale pubblicato oggi, gli organi parlamentari di controllo rammentano la loro difficoltà nell’ottenere informazioni dal Consiglio federale.

Tornando sulla vicenda del leader libico Muammar Gheddafi, il rapporto evidenzia una controversia sulla consultazione, da parte del governo, dei documenti della delegazione delle commissioni della gestione. Quest’ultimi riguardavano in particolare le audizioni dei ministri della difesa Ueli Maurer e degli affari esteri Micheline Calmy-Rey circa i piani di liberazione degli ostaggi svizzeri in Libia.

Il 21 giugno 2010, i sette membri del Consiglio federale si sono informati in dettaglio presso la delegazione sui risultati delle indagini. Lo stesso giorno, la presidente della Confederazione Doris Leuthard confermava davanti alla stampa l’esistenza di piani di liberazione.

La discussione con la delegazione ha portato il governo a “porsi altre domande”, rileva il rapporto. A fine giugno, la cancelliera della Confederazione Corina Casanova è intervenuta presso la delegazione, annunciando che agiva a nome del Consiglio federale. Ha chiesto di poter consultare i verbali delle audizioni.

All’inizio di luglio, il Dipartimento federale degli affari esteri chiedeva che la sua responsabile potesse a sua volta consultare i verbali delle varie audizioni. Calmy-Rey, quale persona ascoltata dalla delegazione, ha potuto accedere ai documenti senza problemi.

Corina Casanova ha invece dovuto attendere fino in settembre. Per accedere ai documenti, la delegazione ha infatti chiesto alla Cancelliera di esibire un documento con la richiesta scritta del Consiglio federale. Inoltre, secondo la delegazione i ministri che aveva ascoltato avevano il diritto di consultare i verbali prima della persona designata dal governo.

Le vicende Gheddafi e UBS hanno inoltre obbligato le commissioni di gestione ad accantonare varie inchieste. La mancanza di cooperazione del Consiglio federale ha pure impedito loro di avanzare secondo i ritmi previsti. Visto che il governo ha contestato il diritto d’informazione delle commissioni, impedendo loro di accedere alle necessarie informazioni, l’ispezione sulla nomina dei quadri superiori è così rimasta in sospeso.

Si tratta di un “serio problema” per le commissioni. Per sbloccare la situazione, nell’anno in corso si terranno discussioni. Inoltre, una revisione della legge dovrebbe chiarire il diritto d’informazione dell’organo parlamentare di sorveglianza.

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