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Congedo paternità: Travail.Suisse, investire nelle famiglie

Travail.Suisse scende in campo per il congedo paternità KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Travail.Suisse ha lanciato oggi la sua campagna per il congedo paternità, in votazione popolare il 27 settembre. La centrale sindacale ritiene che questo progetto “contribuisca a iniziare bene la vita familiare e promuova la parità tra uomini e donne”.

Oggi i padri hanno una concezione diversa e più moderna del loro ruolo rispetto a qualche anno fa, scrive l’organizzazione in una nota. “Si prendono cura dei loro bambini, li confortano o cambiano i pannolini – anche di notte”.

Un congedo paternità di due settimane fornisce il tempo necessario sia per investire quotidianamente nel loro nuovo ruolo, sia per sostenere la compagna dopo il parto.

Il controprogetto elaborato dal Parlamento è un “compromesso pragmatico tipicamente svizzero”, afferma il presidente di Travail.Suisse Adrian Wüthrich, citato nel comunicato. “È un investimento per le famiglie e offre alle PMI una posizione più equa.”

Secondo un sondaggio rappresentativo condotto dall’Istituto Link, il 71% degli svizzeri sarebbe favorevole a un congedo paternità di due settimane, mentre il 16% contrario. Questo risultato “dimostra che è il momento giusto per adottarlo”, osserva Wüthrich.

La proposta in votazione prevede che le due settimane – in una volta sola o spalmate su singoli giorni – vadano sfruttate entro sei mesi dalla nascita di un figlio. Il congedo sarebbe finanziato mediante le indennità per perdita di guadagno (IPG), per un onere finanziario globale stimato in 230 milioni di franchi all’anno. L’attuale aliquota per i contributi IPG (0,45%) dovrà essere aumentata di 0,05 punti.

Contro il progetto è stato lanciato un referendum su iniziativa dell’UDC e di altri membri dei partiti borghesi, come il PLR e il PPD. La maggioranza delle sezioni romande dell’UDC non ha però fornito il proprio sostegno: alcune si sono anzi dette favorevoli al congedo. I fautori del referendum sono inoltre stati accusati di aver utilizzato metodi ingannevoli e argomenti fuorvianti durante la raccolta firme.

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