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Congiuntura svizzera rimane robusta, PIL +2,0% nel primo trimestre

(Keystone-ATS) La congiuntura rimane robusta in Svizzera: nel primo trimestre il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato del 2,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In rapporto agli ultimi tre mesi del 2013 la crescita è stata pari allo 0,5%, ha comunicato oggi la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

Sul fronte della spesa, alla progressione del PIL hanno contribuito soprattutto la bilancia commerciale dei beni e servizi, nonché gli investimenti nell’edilizia. Dal lato della produzione, invece, l’apporto più sostanzioso alla crescita è giunto dall’industria, dal commercio all’ingrosso e dai servizi finanziari. Gli economisti prevedevano in media una crescita tra lo 0,5% e lo 0,7% su tre mesi.

Secondo gli esperti dell’istituto di ricerche economiche BAKBASEL, il primo trimestre 2014 ha beneficiato di effetti eccezionali, sia nelle esportazioni che nell’edilizia. Delusi dai consumi e dagli investimenti in beni strumentali (macchine ed impianti), gli analisti si interrogano sull’accelerazione stimata per i prossimi mesi.

Le consegne all’estero di beni e servizi sono aumentate del 2,2% da un trimestre all’altro, sostenute dal settore chimico-farmaceutico e dalle vendite di veicoli. Invece l’orologeria, la gioielleria, gli strumenti di precisione, le macchine e gli apparecchi elettronici sono in lieve diminuzione. Su base annua, le esportazioni globalmente hanno guadagnato il 5,3%.

Favoriti dalla mitezza dell’inverno, gli investimenti nella costruzione sono progrediti del 2,7% su tre mesi. Su base annua, la progressione ha raggiunto l’11,5%. Contemporaneamente i fondi investiti in macchinari e impianti sono calati dell’1,5% da un trimestre all’altro. Questa contrazione concerne quasi tutti i settori, ad eccezione dei prodotti e dei servizi informatici, osserva la SECO.

Alla fine di marzo, i consumi privati sono rimasti immutati (+0,1%). Quelli dello Stato e delle assicurazioni sociali sono nettamente diminuiti sul trimestre (-0,8%), ma aumentati su base annua (+0,5%). Anche in questo caso l’inverno poco rigido ha avuto un effetto importante: “la domanda di olio da riscaldamento è risultata più contenuta”, ha spiegato Bruno Parnisari, capo del settore congiuntura della SECO. Inoltre l’aumento delle spese per la sanità all’inizio dell’anno è stato più modesto del previsto.

Sui tre mesi le importazioni sono diminuite dell’1,6%. Il calo riguarda essenzialmente il settore delle macchine e l’energia. Sul fronte della produzione, sono l’industria manifatturiera, il commercio all’ingrosso o i servizi finanziari ad aver maggiormente contribuito alla crescita del PIL. Ma gli attori dell’energia e dell’acqua, del settore alberghiero e della ristorazione e della attività immobiliari hanno perso valore aggiunto.

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