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Congresso ebraico, è il momento di riprendere negoziati

(Keystone-ATS) “Questo è il momento giusto perché palestinesi e israeliani riprendano i negoziati, al più presto e senza precondizioni”: è quanto ha affermato il presidente del Congresso ebraico mondiale (Wjc), Ronald Lauder, in una conferenza stampa oggi a Roma.

“Non ci sono dubbi che, senza la soluzione dei due Stati, non ci sarà pace”, ha aggiunto. A suo avviso, sia Benyamin Netanyahu sia Abu Mazen sono pronti a tornare al tavolo della trattativa. Lauder ha detto di aver avuto di recente contatti con entrambi.

“Non posso dirvi – ha spiegato ai giornalisti – che i negoziati riprenderanno. Posso dirvi solo che potrebbero e dovrebbero riprendere presto”, se non a Parigi, sede che – ha riferito Lauder – Abu Mazen sembra escludere, una nuova tornata negoziale potrebbe avvenire a Vienna.

L’esponente ebraico non ha voluto invece commentare le parole del primo ministro israeliano sulle responsabilità dell’allora Gran Muftì di Gerusalemme nella Shoah. “Non so perché ha detto quelle parole e non ho elementi per giudicare”, ha risposto evitando anche qualsiasi giudizio storico.

Lauder ha presieduto a Roma l’incontro di due giorni di 150 esponenti dell’ebraismo mondiale. Il “World Jewish Congress”, il Congresso ebraico mondiale, rappresenta 100 paesi del mondo e 14 milioni 200 mila ebrei. La riunione di Roma ha coinciso con i 50 anni della “Nostra Aetate”, la dichiarazione del Concilio Vaticano II, con cui la Chiesa cattolica non solo abolì l’accusa di deicidio agli ebrei, ma riconobbe pieni diritti nella missione di salvezza all’ebraismo, all’Islam e alle altre religioni non cristiane.

Stamane i 150 delegati del Wjc hanno preso parte all’udienza generale del Papa a San Pietro. Successivamente una piccola delegazione del Congresso ebraico, guidata da Lauder, ha avuto un incontro di circa 30 minuti con papa Francesco.

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