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Consiglio degli Stati, svolta energetica inevitabile

(Keystone-ATS) Ridurre la dipendenza dalle energie fossili provenienti dall’estero e i consumi, assicurare l’approvvigionamento, favorire la produzione di corrente “pulita”. Questi gli obiettivi della strategia energetica del Governo condivisi anche dal Consiglio degli Stati.

Dopo il Nazionale in dicembre, la Camera dei cantoni ha incominciato l’esame particolareggiato del voluminoso dossier. Il dibattito prosegue domani.

La volta energetica, è stato più volte affermato in aula dai difensori del progetto all’indirizzo degli scettici, è inevitabile se si vuole compensare il progressivo abbandono del nucleare, deciso in seguito alla catastrofe giapponese di Fukushima del 2011.

Dopo un lungo dibattito di entrata nel merito, il plenum ha incominciato l’esame particolareggiato dei primi provvedimenti, seguendo in buona parte le raccomandazioni della sua commissione preparatoria. Quest’ultima, pur condividendo gli obiettivi del progetto, ha tenuto maggiormente conto dei bisogni dell’economia, come dimostrano le prime decisioni.

Entro il 2035, la produzione interna media di elettricità (senza l’idroelettrico) proveniente da fonti energetiche rinnovabili, dovrebbe quindi raggiungere gli 11’400 GWh, un valore inferiore a quanto deciso dal Consiglio nazionale e proposto dal Consiglio federale (14’500 GWh).

Il plenum ha respinto sia una proposta della “senatrice” Pascale Bruderer (PS/AG) volta a confermare in toto gli obiettivi fissati dalla Camera del popolo, sia l’idea di stralciare questa sezione dalla revisione della Legge sull’energia come chiesto da Georges Theiler (PLR/LU).

Stando al consigliere agli Stati lucernese, inserire nero su bianco obiettivi di produzione è un esercizio di pura speculazione. “Non è possibile conoscere in anticipo per scadenze così lunghe l’evoluzione demografica del Paese, per non parlare poi di altri parametri”, ha sottolineato Theiler.

A detta del “senatore” PLR, simili proiezioni rischiano di rivelarsi mere illusioni, come già accaduto con la cifra massima di passaggi di camion (650 mila l’anno) sotto le Alpi svizzere fissata per legge. Come noto, tale obiettivo non verrà rispettato in vista dell’apertura della Galleria di base del San Gottardo prevista per il 2020. Gli obiettivi per il 2020 – 4’400 GWh – sono rimasti invariati.

Il plenum ha confermato invece gli obiettivi di riduzione relativi al consumo energetico medio per persona e per anno già approvati dal Nazionale (anno riferimento: 2000): – 16% entro il 2020 e -43% entro il 2035. Una minoranza ha difeso, invano, un taglio del 35% entro il 2035 (senza obiettivo intermedio).

Sì anche agli obiettivi di riduzione di consumo elettrico per persona e per anno già approvati dal Nazionale: -3% rispetto al 2000 e -13% entro il 2035. Una minoranza si è battuta – senza successo – per una semplice stabilizzazione del consumo entro il 2035, senza indicare alcun obiettivo di riduzione.

Contrariamente alla commissione, e in linea col Nazionale, il plenum ha tuttavia deciso stralciare una disposizione che avrebbe concesso al Consiglio federale un ruolo attivo nell’elaborazione da parte dei cantoni di un piano per lo sviluppo delle energie rinnovabili (idraulico ed eolico). Simile documento sarebbe stato sottoposto all’approvazione del Governo. Ma la maggioranza non ha voluto saperne di una “messa sotto tutela” dei cantoni da parte dell’Amministrazione federale.

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