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Consiglio federale: candidature UDC “combinate”, Hannes Germann

(Keystone-ATS) “Un gioco combinato”: così il consigliere agli Stati sciaffusano dell’UDC Hannes Germann definisce in un’intervista la scelta dei tre candidati ufficiali democentristi per l’elezione in Consiglio federale. Germann critica anche la nomina del leghista Norman Gobbi.

Hannes Germann era uno dei possibili candidati dalle sezioni cantonali che è stato però scartato dalla commissione cerca UDC. Nell’intervista pubblicata oggi dal quotidiano “Schaffhauser Nachrichten”, il senatore dice di aver valutato in modo realistico le sue chance e di non essere per questo troppo deluso per la mancata nomina.

Ad irritarlo è stato piuttosto “il modo in cui le nomine sono state decise”. Germann dice di non capire come mai la commissione del partito sia arrivata alla conclusione che lui stesso, il consigliere nazionale sciaffusano Thomas Hurter e i due candidati basilesi fossero “da considerare eleggibili, ma non fra i candidati di primo piano”.

A suo avviso, la sua candidatura e quella di Hurter non erano ben viste dai vertici del partito e il gruppo UDC alle Camere ha scelto dei candidati “assolutamente fedeli alla linea del partito”.

Da questo punto di vista, Germann dice di non capire la nomina di Norman Gobbi, che si è iscritto all’UDC ma rimane membro della Lega dei ticinesi. Per otto anni l’UDC ha lottato contro la presenza “di un piccolo partito come il PBD in consiglio federale”. Ora propone per questa carica il rappresentante di “un simile gruppo”, afferma Hannes Germann.

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