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Consiglio Federale: esami genetici, la legge va rafforzata

(Keystone-ATS) I test genetici sono in continuo aumento, anche in ambiti non prettamente medici. Per evitare abusi e proteggere la privacy, il Consiglio federale ha deciso oggi che le normative vanno interamente rivedute. Il disegno di legge è stato trasmesso al Parlamento.

L’attuale Legge federale sugli esami genetici sull’essere umano (LEGU) disciplina le verifiche in ambito medico, in particolare l’accertamento di malattie ereditarie nonché i test di paternità. Le norme rivedute disciplineranno invece anche gli esami genetici di caratteristiche non rilevanti dal punto di vista medico, allo scopo per esempio di individuare le attitudini sportive o di ottimizzare l’alimentazione.

In linea di principio, viene spiegato in un comunicato governativo odierno, gli esami genetici in ambito medico potranno essere prescritti soltanto da un medico. Quelli effettuati in altri ambiti saranno invece soggetti a norme più o meno severe.

I test di caratteristiche degne di particolare protezione, che presentano un certo potenziale di abuso, come quello sulle attitudini sportive, potranno essere prescritti soltanto da professionisti della salute. Il Consiglio federale definirà più precisamente questi professionisti, fra cui figurano per esempio i farmacisti, che dovranno garantire che le persone interessate siano informate in modo esauriente e dovranno sovraintendere al prelievo del campione. I laboratori che eseguono questi test saranno soggetti ad autorizzazione.

Le analisi che non presentano un evidente potenziale di abuso, come quelle sulla percezione del gusto, potranno essere offerte direttamente ai consumatori, anche su Internet. I test al di fuori dell’ambito medico saranno vietati nel caso di persone incapaci di discernimento, come per esempio i bambini.

Per quel che riguarda gli esami prenatali, come la legge vigente anche il disegno limita l’azione alle caratteristiche che nuocciono alla salute del nascituro. Inoltre stabilisce che i genitori potranno essere informati sul sesso del bambino soltanto dopo la dodicesima settimana di gravidanza.

Le novità tecniche nel campo della decodificazione del patrimonio genetico, continua la nota, permettono di scoprire molte più informazioni di quante siano realmente necessarie per lo scopo dell’esame, come ad esempio i fattori di rischio riguardo a malattie che potrebbero insorgere in un momento successivo della vita o che probabilmente non insorgeranno mai. Il paziente dovrà poter decidere se gli debbano essere comunicate informazioni in eccesso.

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