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Consiglio federale dice no a iniziativa su derrate alimentari

(Keystone-ATS) L’iniziativa “Contro la speculazione sulle derrate alimentari” promossa da Gioventù socialista persegue senz’altro nobili obiettivi, come la lotta alla povertà e alla fame del mondo, ma con mezzi sbagliati. Per questo il Consiglio federale raccomanda di respingerla.

Secondo il governo la modifica costituzionale in votazione il prossimo 28 febbraio danneggerebbe la piazza economica svizzera. Per i medesimi motivi il Parlamento si era già pronunciato contro il testo.

L’iniziativa, depositata nel marzo 2014, col sostegno di PS, Verdi e varie organizzazioni di cooperazione internazionale, vuole essere una risposta alle forti oscillazioni dei prezzi di molti beni agricoli che si sono verificate negli ultimi anni, causando problemi alimentari in diversi Paesi in via di sviluppo.

Secondo i promotori del testo, queste fluttuazioni sarebbero causate soprattutto dalle operazioni speculative eseguite sui mercati finanziari connessi ai mercati agricoli “fisici”.

Per il governo, i mezzi scelti non sono tuttavia appropriati. Il divieto delle operazioni speculative sarebbe non solo inefficace, ma pregiudicherebbe il benessere economico della popolazione elvetica, ha sostenuto in una conferenza stampa a Berna il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.

A suo avviso, in caso di divieto in Svizzera, “le società che operano sul nostro territorio (soprattutto a Ginevra e Zugo, ma anche in Ticino nel commercio delle materie prime ndr.) potrebbero tranquillamente spostare la loro sede all’estero, con conseguenze negative a livello di impieghi e gettito fiscale”, ha sottolineato Schneider-Ammann.

La Svizzera fa inoltre molto per combattere la fame nel mondo investendo oltre 3 miliardi di franchi nell’aiuto allo sviluppo e nell’aiuto umanitario. Parte di questa somma è destinata proprio all’agricoltura e alla formazione dei contadini, ha aggiunto il ministro dell’economia.

Quest’ultimo ha inoltre ricordato che le Camere federali hanno già accettato lo scorso giugno, discutendo della nuova Legge sull’infrastruttura finanziaria, di porre limiti alla speculazione sulle derrate alimentari con derivati, così come accade negli Stati Uniti e nell’Unione europea.

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