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Controllo crescita demografica al Nazionale, diritti politici Stati

(Keystone-ATS) Riprendono oggi pomeriggio, dopo la pausa di ieri per le festività di Pentecoste, i dibattiti alle Camere federali. Al Nazionale (14.30-19.00), dopo l’ora delle domande il programma prevede l’esame – che non terminerà oggi visto che si sono annunciati oltre 60 oratori – sull’iniziativa popolare “Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita” dell’Associazione ecologia e popolazione (Ecopop).

Questo testo, che il Consiglio degli Stati ha già trattato raccomandando la bocciatura, sostiene che la Svizzera sia troppo piccola per sopportare gli attuali tassi di crescita dei suoi abitanti.

Per la commissione competente, questa proposta non è compatibile con gli impegni internazionali della Confederazione, danneggerebbe l’economia del Paese e comporterebbero notevoli oneri burocratici. Qualora il Nazionale dovesse seguire le raccomandazioni della sua commissione, il testo verrà sottoposto al voto popolare presumibilmente il prossimo 30 novembre 2014.

Data per spacciata dai più, l’iniziativa prevede una soluzione per il controllo della popolazione assai più draconiana rispetto al testo dell’UDC votato il 9 di febbraio. Il testo non è tuttavia senza interesse, almeno dal punto di vista politico, se si considerano le ultime cifre pubblicate dall’Ufficio federale di statistica secondo cui la popolazione in Svizzera aumenta più velocemente di quanto previsto. In base alla nuove previsioni rese note la settimana scorsa, gli abitanti avranno raggiunto quota 8,5 milioni già nel 2019, quattro anni prima di quanto si pensasse nel 2010. In Ticino la crescita è particolarmente pronunciata: oltre 368’000 abitanti nel 2019 e +9,5% entro il 2023.

Il programma del Consiglio degli Stati (15.15-20.00) prevede in entrata la modifica della legge sui diritti politici, già esaminata dal Nazionale. Diversamente da questa Camera, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) non vuole che le liste attestate dopo la scadenza del termine di referendum vengano prese in considerazione.

La maggioranza del Nazionale vuole tener conto dei casi in cui si erano registrati notevoli ritardi nella consegna delle attestazioni alla Cancelleria federale da parte dei Comuni, per evitare che si ripeta quanto avvenuto nell’autunno 2012, quando gli oppositori agli accordi fiscali con Germania, Gran Bretagna e Austria fallirono nella raccolta delle sottoscrizioni, perché migliaia di firme erano giunte troppo tardi alla Cancelleria federale.

La CIP-S preferisce, invece, la proposta del Consiglio federale, ossia che i comitati referendari siano tenuti per legge a inviare le liste ai fini dell’attestazione a mano a mano e non tutte insieme poco prima della scadenza del termine.

La CIP-S, in linea col Nazionale, desidera che i riconteggi dei risultati risicati dei referendum vengano eseguiti “soltanto se le irregolarità rese verosimili rischiano di compromettere il risultato complessivo a livello svizzero”.

L’agenda degli Stati prevede inoltre una mozione del Nazionale – adottata da questa Camera nel marzo scorso – che domanda al Consiglio federale di adottare misure affinché sia organizzata a livello federale e nelle rappresentanze svizzere all’estero una giornata svizzera della Ginevra internazionale.

Il plenum esaminerà anche l’iniziativa parlamentare di Thomas Minder (Indipendente/SH) che chiede al Consiglio federale di obbligare le società anonime quotate in borsa, nonché le società controllate dalla Confederazione, di pubblicare le donazioni a partiti politici che superano i 10 mila franchi.

La commissione degli affari giuridici degli Stati si era già pronunciata una prima volta a favore della proposta, mentre quella del Nazionale l’aveva respinta per 10 voti a 9. Oggi gli Stati riesamineranno il testo dopo che la rispettiva commissione si è ancora pronunciata a favore della proposta.

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