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Corea Nord: Ue e Giappone contro Kim Jong-un su diritti umani

(Keystone-ATS) Unione europea e Giappone hanno sottoposto ieri una nuova risoluzione congiunta contro la Corea del Nord al panel sui diritti umani dell’Onu per favorire l’individuazione dei “singoli” responsabili dei ripetuti abusi, senza escludere lo stesso leader Kim Jong-un.

Nel mezzo delle minacce di altri test nucleari e missilistici malgrado le rafforzate sanzioni varate di recente dal Consiglio di Sicurezza, l’iniziativa dovrebbe essere adottata entro il 24 marzo, ultimo giorno dei lavori della sessione del Consiglio Onu sui diritti umani in corso a Ginevra, puntando al lancio di un pool di esperti per segnalare i singoli che all’interno del regime saranno perseguibili per le violazioni.

La risoluzione sollecita l’estensione dell’incarico per un altro anno di Marzuki Darusman, inviato speciale dell’Onu sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord, il cui mandato scade a luglio, e la soluzione del dossier dei cittadini nipponici rapiti dagli agenti del Nord negli anni della Guerra Fredda.

L’Ue e il Giappone avevano già sottoposto una risoluzione simile lo scorso anno sollecitando il miglioramento dei diritti umani in Corea del Nord, riuscendo anche a strappare il voto favorevole dell’assemblea. Sviluppi che Pyongyang non ha gradito al punto che a inizio mese, il ministro degli Esteri Ri Su-yong ha accusato il Consiglio dei diritti umani dell’Onu di “derive politicizzate” minacciando di boicottare i lavori della sessione e promettendo un duro contrasto alle risoluzione in programma.

Nessun rappresentante di Pyongyang, non a caso, ha del resto seguito la riunione del Consiglio di lunedì che doveva trattare proprio il corposo capitolo sulla Corea del Nord.

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