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Coronavirus: allo studio allentamento restrizioni per anziani

Gli esperti della Confederzione studiano misure per allentare le restrizioni imposte agli aziani SANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le restrizioni saranno allentate anche per le persone anziane, se il numero di nuove infezioni da coronavirus continuerà a diminuire. Daniel Koch, delegato dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha annunciato che sono allo studio alcune misure.

Koch ha commentato positivamente il calo dei nuovi contagi in Svizzera e ha annunciato che da settimana prossima inizieranno programmi di “contact tracing” a livello nazionale. Alcuni cantoni hanno già iniziato con il tracciamento, ha ricordato. In questo modo è possibile tenere sotto controllo le infezioni e far diminuire il numero di nuovi casi.

Per quanto riguarda gli anziani, il delegato dell’UFSP ha sottolineato la situazione molto difficile che devono affrontare da settimane, soprattutto gli ospiti della case per anziani che non hanno più nemmeno la possibilità di ricevere le visite dei parenti. Per questa ragione gli esperti stanno esaminando la possibilità di allentare le restrizioni.

Koch ha poi invitato la popolazione a continuare a rispettare le regole dell’igiene e della distanza sociale e ricordato che domani sarà la Giornata internazionale dell’igiene delle mani. Solo un anno fa, nessuno avrebbe pensato che questa ricorrenza potesse avere una tale importanza anche alle nostre latitudini, ha detto.

Aiuti per le start-up

Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch, responsabile della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), ha illustrato i dettagli delle fideiussioni destinate alle start-up promettenti che hanno problemi di liquidità. Inoltrando una richiesta tramite il sito apposito, potranno ottenere crediti fino a un milione garantiti per il 65% dalla Confederazione e per il 35% dal cantone. Le richieste dovranno essere inoltrate a partire dal 7 maggio e fino al 31 agosto e la somma garantita non potrà superare un terzo delle spese correnti del 2019. Per il momento solo Neuchâtel e Vaud hanno confermato l’adesione al programma, ma la SECO si attende che altri cantoni faranno altrettanto nei prossimi giorni.

La SECO ha poi tracciato un bilancio a tinte fosche della situazione economica e ricordato che 1,91 milioni di persone e 187’000 aziende si sono annunciate per beneficiare delle indennità di lavoro ridotto. Gli economisti della SECO prevedono per quest’anno un calo del 6,7% del prodotto interno lordo (PIL) e una diminuzione del 25% della produzione svizzera. “Il 2020 sarà un anno di recessione, più grave di quella causata dalla crisi petrolifera del 1973”, ha commentato Ineichen-Fleisch ricordando che non sarà possibile aiutare tutte le persone e le aziende colpite.

Ridotti gli effettivi dell’esercito

Attualmente sono attivi 2000 militi che forniscono prestazioni sanitarie in 19 cantoni e sono ancora in corso 66 missioni, in particolare in Ticino e nella Svizzera romanda, ha annunciato il brigadiere Raynald Droz. Il 17 aprile i militari impegnati nella sanità erano 3800. Nelle prossime settimane è prevista un’ulteriore riduzione degli effettivi, ha aggiunto precisando che un migliaio di giovani potranno comunque essere richiamati in servizio nel giro di 24 ore. Tenendo conto anche dei militi impegnati in compiti di sicurezza, sono attivi ancora 3200 soldati in tutta la Svizzera.

Per quanto riguarda i casi di coronavirus Droz ha precisato che 68 militi sono in quarantena, 29 sono in isolamento e 29 sono risultati positivi al momento.

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