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Coronavirus: esperti ETH per terzo pilastro di sostegno a economia

Gli esperti del Politecnico federale di Zurigo suggeriscono di finanziare la misura con un aumento temporaneo dell'imposta sull'utile una volta superata la crisi. Keystone/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Le misure decise dal Consiglio federale per fronteggiare le conseguenze dell’epidemia di coronavirus sull’economia non bastano: due professori del Politecnico federale di Zurigo (ETH) chiedono che anche i costi di capitale delle ditte vengano parzialmente rimborsati.

La Confederazione sostiene attualmente con due pilastri le imprese che si trovano in situazioni difficili a causa dell’epidemia: lavoro ridotto e sostegni alla liquidità. Tali misure sono sì importanti, ma non risolvono tutti i problemi, affermano in un comunicato diramato oggi i professori di economia Hans Gersbach e Jan-Egbert Sturm. Quest’ultimo è il direttore del KOF, il Centro di ricerca congiunturale dell’ETH.

Difatti alle aziende attualmente mancano le entrate per pagare ad esempio gli affitti e gli interessi sui crediti. Se dovessero assumersi da soli questi costi di capitale – spiegano – molte di esse chiuderebbero la propria attività o non sarebbero in grado di investire a sufficienza dopo la crisi a causa dell’indebitamento troppo elevato.

Sulla base di queste riflessioni i due professori propongono un parziale rimborso dei costi di capitale alle aziende in caso di perdite di produzione.

Non appena l’economia si sarà ripresa si potrà implementare anche retroattivamente la ripartizione degli oneri, suggeriscono Gersbach e Sturm, ad esempio attraverso una sorta di “supplemento coronavirus”, ossia un aumento temporaneo dell’imposta sull’utile.

“Dopo la pandemia tutte le imprese dovrebbero partecipare, in base al proprio successo economico, ai costi per il superamento della crisi. Un supplemento temporaneo sui loro utili sarebbe uno strumento leale”, affermano nella nota.

Già due settimane fa Gersbach e Sturm avevano sostenuto che il pacchetto da 10 miliardi di franchi di aiuti allora presentato dal Consiglio federale non sarebbe stato per nulla sufficiente. Pertanto avevano chiesto la creazione di un fondo dotato di 100 miliardi. Due giorni dopo aver reso pubblica tale richiesta il governo aveva stanziato altri 32 miliardi per sostenere l’economia.

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