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Coronavirus: Italia, superati 20mila malati

In Italia è stata superata la soglia dei 20mila malati. KEYSTONE/AP/Claudio Furlan sda-ats

(Keystone-ATS) Superati i 20mila malati di coronavirus in Italia: sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.747.

Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.

Sono arrivate invece a 1.809 le vittime. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 morti. Sabato l’aumento era stato di 175. Le persone guarite sono 2.335, 369 in più di ieri.

In Lombardia Sono 252 i nuovi decessi per coronavirus, una cifra mai raggiunta finora in regione in una singola giornata. Dall’inizio dell’emergenza non erano infatti mai stati superati i 200 decessi in un giorno: ieri erano stati 76, mentre mercoledì 11 marzo erano stati 149, il numero massimo fino a oggi.

Frontiere chiuse

Intanto il governo tedesco ha annunciato che da domani alle 8 chiuderà le frontiere con Francia, Svizzera e Austria per fermare la diffusione del coronavirus. Secondo quanto riportato dalla Bild, la circolazione delle merci dovrebbe essere garantita così come gli spostamenti dei pendolari. Al momento in Germania ci sono 5.072 casi di Covid-19.

Questa mattina è stato il governo austriaco ad emettere un avviso di viaggio per la Svizzera a causa della diffusione del coronavirus. Il traffico aereo e ferroviario da e per la Confederazione sarà sospeso a partire dalla mezzanotte di domani.

Lo ha indicato in una nota diramata stamani il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), affermando di aver preso atto delle misure annunciate da Vienna, che a suo avviso si inseriscono nel quadro di un dialogo e di una cooperazione tra Stati confinanti per arginare la diffusione del virus.

Oltre che per la Confederazione, l’Austria ha emesso avvisi di viaggio anche per Francia e Spagna, come indica il sito del ministero degli esteri austriaco. Vienna aveva già adottato lo stesso provvedimento per Italia, Iran e parte della Cina.

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