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Coronavirus mette a rischio tecnologia mondiale

Gli occhi del mondo si concentrano su Foxconn. KEYSTONE/EPA/ALEKSANDAR PLAVEVSKI sda-ats

(Keystone-ATS) Le conseguenze del coronavirus non sono pesanti solo sulle persone ma anche sull’economia mondiale, con il settore tecnologico che rischia di essere tra quelli più colpiti.

Diverse aziende cinesi, infatti, sono state costrette ad interrompere le attività lasciando a casa migliaia di lavoratori e rallentando la fornitura ai big dell’hi-tech, Apple in testa. Mentre una serie di defezioni per la psicosi da contagio sta mettendo a rischio il Mobile World Congress, la più grande fiera di telefonia mondiale prevista per fine febbraio a Barcellona.

Tra le aziende cinesi più colpite nel settore c’è Foxconn, da cui dipende una buona parte della produzione di iPhone ma anche di dispositivi di altre società come Motorola, Nintendo, Microsoft, Motorola, Sony, Xiaomi e HdmGlobal che ha rilevato la divisione telefoni di Nokia. Foxconn, oltre ad aver ridotto le stime di crescita, starebbe pensando di spostare la sua produzione in India. Secondo l’analista Ming Chi Kuo, il sito di Zhengzhou è il più critico per l’assemblaggio degli iPhone 11 e 11 Pro, attualmente in commercio; mentre quello di Shenzen, che ancora non ha avuto l’ok per la riapertura, per i melafonini che verranno. A rischio anche la catena produttiva di Pegatron, pure questa fornitore di Apple. Oltre la chiusura, il tema è il ritorno al lavoro a ranghi ridotti della manodopera. Questo rallentamento avrà una ricaduta economica (solo le spedizioni di iPhone sono previste in calo del 10%) con il rischio, nel giro di pochi mesi, di non trovare più sul mercato gli smartphone.

A completare il quadro, le defezioni che stanno colpendo il Mobile World Congress, la più importante fiera al mondo dedicata alla telefonia, in programma a fine febbraio a Barcellona. A rinunciare “per la sicurezza dei dipendenti” sono al momento LG, Ericsson, Amazon, Nvidia e Sony che sarà in videoconferenza. Mentre le cinesi Tcl e Zte saranno presenti nei padiglioni, ma rinunceranno a tenere le loro conferenze stampa. E la lista si allunga ogni giorno con il toto-rinunce che annovera Nokia tra i prossimi e il sito Cnet che prevede una presenza ridotta di Samsung. La Gsma, l’organizzazione mondiale che raggruppa 800 operatori mobili e che organizza la kermesse, nei giorni scorsi ha parlato di “impatti minimi” e di misure rigidissime per gli staff in trasferta. Ma è legittimo aspettarsi un effetto domino per una manifestazione che ogni anno attira oltre 100mila presenze.

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