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Corte penale internazionale compie 12 anni

(Keystone-ATS) L’AJA – La Corte penale internazionale, unico organismo permanente e totalmente indipendente nato per combattere i crimini contro l’umanita’, compie 12 anni. Il trattato istitutivo della Cpi, adottato il 17 luglio 1998, venne firmato a Roma, in Campidoglio, il giorno seguente dopo un complesso lavoro preparatorio durato cinque anni.
Lo statuto della Corte è entrato in vigore nel 2002 dopo la ratifica del trattato da parte di 60 Stati. Ad oggi i Paesi che hanno aderito alla Cpi sono saliti a 111 e altri 30 si sono detti pronti a farlo.
All’appello mancano però ancora pesi massimi come Usa, Russia e Cina e India e l’avvio della sua attività ha dovuto superare non poche resistenze.
Tuttavia, in occasione della ricorrenza, il presidente della Cpi, il coreano Sang-Hyun Song, ha sottolineato che quello compiuto nel 98 è stato un “passo storico” che ha dimostrato “la determinazione della comunita’ internazionale a porre fine all’impunità” di chi si macchia di “genocidi, crimini contro l’umanita’ e crimini di guerra”.
Oggi il Cpi, ha aggiunto il suo presidente, è una realtà pienamente operativa che si sta gia’ occupando di diversi casi. “Ma non possiamo essere troppo soddisfatti – ha concluso Sang-Hyun Song – perche’ c’e’ ancora un’infinita’ di vittime innocenti di terribili atrocita’ in molte parti del mondo”.
Nei giorni scorsi ha suscitato un certo clamore la notizia che il Cpi ha ordinato il rilascio incondizionato del primo imputato arrestato e portato all’Aja quattro anni fa per essere giudicato, il leader della milizia congolese Thomas Lubanga Dyilo. Una decisione legata alla constatazione che le prove a suo carico sono state raccolte in maniera tale da non rendere più possibile un processo equo. Venerdì scorso, tuttavia, il pubblico ministero ha presentato ricorso contro la decisione della Corte.

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