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Corte Strasburgo, giusto vietare gruppi estrema destra

La decisione delle autorità francesi di sciogliere nel 2013 un gruppo e due associazioni di estrema destra non ha violato il loro diritto alla libertà d'associazione e d'espressione. L'ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. KEYSTONE/AP/DANIEL OCHOA DE OLZA sda-ats

(Keystone-ATS) La decisione delle autorità francesi di sciogliere nel 2013 un gruppo e due associazioni di estrema destra non ha violato il loro diritto alla libertà d’associazione e d’espressione. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.

La sentenza arriva all’indomani di quella emessa in Grecia con cui il movimento di estrema destra Alba Dorata è stata dichiarato un’organizzazione criminale.

I giudici di Strasburgo hanno giudicato irricevibili i ricorsi presentati dalle due associazioni di estrema destra, Oeuvre francaise (Opera francese) e Jeunesses nationalistes (gioventù nazionalista) disciolte perché promuovevano l’odio e la discriminazione verso gli ebrei, i mussulmani, i non francesi e gli omosessuali.

La Corte di Strasburgo ha definito il loro ricorso “un abuso” perché, “date le tesi politiche, la propaganda, e le azioni portate avanti, le due associazioni usavano la loro libertà d’associazione per distruggere gli ideali e i valori di una società democratica”. Per quanto riguarda invece lo scioglimento del gruppo di estrema destra Troisieme Voie (terza via) e del suo servizio d’ordine, i giudici hanno stabilito che la decisione non ha violato il diritto alla libertà d’associazione e d’espressione perché perseguiva l’obiettivo di proteggere la sicurezza pubblica e i diritti altrui.

La Corte di Strasburgo ha evidenziato che lo scioglimento è avvenuta dopo l’uccisione di uno studente membro di un gruppo antifascista durante una rissa con degli skinheads, per cui sono stati condannati alcuni ex membri e simpatizzanti del gruppo. Nella sentenza i giudici affermano che la decisione delle autorità è stata necessaria dati i ripetuti atti di violenza commessi nel tempo dal gruppo, il fatto che il servizio d’ordine era organizzato come una milizia, con assembramenti in uniforme, e che il capo della formazione incitava gli altri a combattere e attaccare fisicamente i movimenti antifascisti e le forze dell’ordine.

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