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Costa d’Avorio: 400 morti per “crimini contro umanità”

(Keystone-ATS) La Federazione internazionale della Lega dei diritti umani (Fidh) denuncia le responsabilità del presidente uscente Laurent Gbagbo per “crimini contro l’umanità” perpetrati in Costa d’Avorio, dove circa 400 persone sarebbero state uccise da fine novembre.

“La politica di tensione, di odio e di scontro, decisa e avviata da Laurent Gbagbo per pesare sulle mediazioni diplomatiche e fare accettare il suo colpo di Stato de facto, si traduce in gravi violazioni dei diritti umani che possono essere qualificate come crimini contro l’umanita”, sottolinea la Fidh in un rapporto pubblicato al termine di una missione nel paese africano, dal 22 febbraio al 2 marzo.

“Questa situazione – prosegue l’organismo -investe le competenze della Corte penale internazionale (Cpi) chiamata ad esprimersi sulla situazione in Costa d’Avorio e deve condurre il procuratore ad aprire nei tempi più brevi un’indagine in vista di perseguire gli autori di questi crimini”.

Secondo gli elementi contenuti nel rapporto della Fidh si contano dal secondo turno del voto presidenziale dello scorso 28 novembre “circa 400 morti e 68 dispersi”. Da parte sua, l’Onu conta oltre 370 morti dalla fine del 2010. “Le organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno inoltre contato centinaia di feriti, un centinaio di casi di tortura e di trattamenti degradanti, centinaia di arresti e di detenzioni arbitrarie, e denunciato crimini sessuali”, scrive ancora la Fidh, secondo cui la “guerriglia urbana” in corso nella capitale Abdijan “costituisce l’inizio di una deriva quasi inevitabile verso una situazione di guerra civile, se non sarà fatto nulla”.

La Fidh critica anche la missione Onu in Costa d’Avorio (Onuci), che deve essere rafforzata. “La prospettiva di una Onu spettatrice di un dramma ivoriano deve assolutamente essere impedita. L’Onuci deve essere immediatamente rafforzata nelle sue capacità d’azione”, conclude l’organismo con sede a Parigi.

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