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Costi sanitari, governo presenti soluzioni

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale deve presentare soluzioni per il controllo dell’evoluzione dei costi sanitari nel settore ambulatoriale.

Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati, dopo la bocciatura lo scorso dicembre, da parte del Nazionale, dell’introduzione di una moratoria definitiva riguardante l’apertura di nuovi studi medici. L’obbligo contrattuale con le casse malattia potrebbe essere allentato.

In seguito all’affossamento, durante le votazioni finali, della revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal), dal primo luglio i cantoni non potranno più instaurare moratorie sull’apertura di studi medici. Il voto negativo del Nazionale era stato criticato severamente dai cantoni, specie dal Ticino. A Sud delle Alpi si teme un'”invasione” di medici dall’estero; sono infatti pendenti centinaia di richieste per poter esercitare a carico delle casse malattia.

Per correre ai ripari, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale, appoggiata dalla sue omologa degli Stati, ha partorito una revisione urgente della LAMal per prolungare un’ultima volta, per tre anni al massimo, la moratoria sull’apertura di studi medici.

Un nuovo sistema dovrà poi sostituire la moratoria a partire dal 2019. Il Consiglio federale si è detto disposto a preparare un progetto da inviare in consultazione entro l’estate del prossimo anno.

In un postulato, approvato tacitamente, oggi il Consiglio degli Stati ha “suggerito” al governo alcune strade da percorrere, sia per gli studi medici che per il settore ambulatoriale. I medici generici non saranno ad esempio soggetti ad alcuna restrizione.

La valutazione dell’approvvigionamento sanitario dovrà poi essere fondata su criteri quali la “densità dei medici” e la “qualità dell’assistenza” che dovranno essere applicati a ogni singola categoria di medici. I Cantoni potranno gestire le autorizzazioni nella loro sfera di competenza nel quadro dei limiti prescritti.

Le autorizzazioni potrebbero anche essere gestite mediante le tariffe, ossia con prezzi regionali e calcolati in base alla qualità delle prestazioni. Agli assicuratori potrebbe anche venir data la possibilità di non concludere contratti con singoli fornitori di prestazioni se questi appartengono a categorie in cui il loro numero è superiore a un limite stabilito dal governo.

Il Consiglio degli Stati ha invece tacitamente bocciato una proposta più radicale del consigliere nazionale Jürg Stahl (UDC/ZH) che voleva introdurre la libertà contrattuale tra medici e casse malattia. Questa libertà avrebbe potuto essere applicata soltanto “nei cantoni in cui il numero dei medici praticanti è superiore a quello necessario per garantire l’assistenza sanitaria di base della popolazione”.

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