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Costruzione: disaccordo sul contratto tra le parti sociali

(Keystone-ATS) Autunno caldo in vista per l’edilizia elvetica: se la Società svizzera impresari costruttori (SSIC) e i sindacati non dovessero trovare un accordo sul nuovo contratto nazionale mantello (CNM), le organizzazioni dei lavoratori intendono ricorrere a misure di lotta.

“La posta in gioco è alta”, ha detto Nico Lutz, membro della direzione dell’Unia in una conferenza stampa oggi a Zurigo. Nell’edilizia si rischia una situazione di vuoto contrattuale alla fine dell’anno, quando scade il CNM che regola le condizioni di lavoro di circa 80’000 lavoratori.

Finora i partner sociali non sono d’accordo su come andare avanti in futuro. I sindacati Unia e Syna vogliono ora dare i primi segnali con una manifestazione che avrà luogo sabato a Zurigo.

Per i sindacati un prolungamento dell’attuale contratto come proposto oggi dalla SSIC è inammissibile. Vogliono un nuovo CNM che contenga “migliori condizioni”.

Nel giustificare la sua posizione l’associazione padronale in un comunicato rileva che “le prospettive congiunturali si offuscano e alcune imprese hanno persino introdotto il lavoro ridotto e diminuito i salari”. I sindacati – afferma – con il loro “giochi di potere ideologici” rischiano una situazione di vuoto contrattuale.

Unia e Syna restano per il momento sulle loro posizioni. “Invitiamo i datori di lavoro a cercare con noi una soluzione – anche nel loro interesse”, ha ribattuto Lutz. Finora – ha aggiunto – la SSIC si è rifiutata di partecipare alle trattative. In tal modo si rischia un “duro conflitto”.

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