Credit Suisse: CEO unità Svizzera, sbarco in borsa sarà positivo
(Keystone-ATS) Lo sbarco in borsa delle attività svizzere di Credit Suisse all’interno di un’unità autonoma avrà un effetto positivo anche sul corso dell’azione del gruppo, scesa negli ultimi mesi ai minimi storici.
Ne è convinto Thomas Gottstein, presidente della direzione della divisione Swiss Universal Bank.
“Le attività elvetiche sono straordinariamente robuste e redditizie, ma questo si ripercuote troppo poco sul valore del gruppo”, afferma il manager 51enne in un’intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. “Riteniamo che questo cambierà con l’entrata in borsa”, prevista per il 2017, aggiunge Gottstein.
Grazie alla vendita delle azioni la casa madre riceverà capitale supplementare. Inoltre questo passo è in linea con le esigenze poste dall’autorità regolatore di riunire in unità giuridiche proprie le componenti regionali del Credit Suisse.
Gottstein esclude peraltro che la filiale elvetica possa avere presto un valore più elevato di quello del gruppo. “La casa madre controllerà sempre il 70-80% della filiale, inoltre gli affari internazionali di Credit Suisse sono importanti e vanno bene”.
Con il denaro raccolto l’istituto potrebbe pensare ad acquisizioni di altre banche elvetiche? “A breve termine tendenzialmente no”, risponde Gottstein. “Ma quando ci saremo messi alle spalle l’entrata in borsa le acquisizioni diventeranno un tema”.
Secondo il banchiere zurighese comunque non vi è pericolo che Credit Suisse venga diviso in tanti segmenti autonomi. “Lo sganciamento non è assolutamente l’obiettivo”, puntualizza. La parte elvetica rimarrà l’attività centrale e la banca si presenterà come gruppo: “solo così facendo Credit Suisse Svizzera potrà avere successo”, conclude Gottstein.
