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Credit Suisse: mea culpa manager, non abbastanza sensibili a bonus

Il presidente del consiglio di amministrazione (Cda) di Credit Suisse Urs Rohner in occasione del suo discorso odierno. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Il consiglio di amministrazione (Cda) di Credit Suisse non è stato abbastanza sensibile in materia di compensi ai top manager: lo ha ammesso il presidente Urs Rohner nel suo discorso all’assemblea generale, svoltasi oggi a Zurigo.

Anche il CEO Tidjane Thiam ha usato toni concilianti: “il dialogo con voi azionisti è molto importante per noi e ascoltiamo quello che avete da dirci”, ha detto.

Secondo Rohner l’unica vera divergenza di vendute fra il Cda e alcuni azionisti o loro consulenti è stabilire se la multa subita negli Usa per gli affari ipotecari debba essere considerata nel calcolo dei bonus dei dirigenti. Stando al Cda l’attuale management non deve pagare per il passato, deve essere retribuito per quanto fatto nel 2016. Rohner ha ammesso però che si può essere anche di altra opinione. Ecco quindi che come noto il Cda propone una rinuncia volontaria del 40% delle componenti variabili delle stipendio per l’esercizio trascorso.

Thiam ha da parte sua detto di sperare che questo passo sgombrerà il campo di una parte delle remore degli azionisti. Ha poi parlato dell’andamento degli affari: la banca è ben posizionata, come mostrano i risultati del primo trimestre 2017.

Sono trascorsi 18 mesi dall’avvio del piano strategico di tre anni e secondo il manager franco-ivoriano l’istituto si mostra in crescita e in aumento di redditività. “La strategia sta funzionando e continueremo ad applicarla con decisione”, ha proseguito Thiam, che ha sottolineato anche l’importanza del mercato elvetico per Credit Suisse.

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