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Crescita: Pil svizzero in aumento in secondo trimestre 2010

(Keystone-ATS) BERNA – L’economia svizzera ha proseguito la crescita nel secondo trimestre 2010, sostenuta da un aumento degli investimenti. Il Prodotto interno lordo (Pil) reale è progredito dello 0,9% rispetto al primo trimestre e del 3,4% su variazione annua. Lo indica oggi la Segreteria di stato dell’economia (SECO) in una nota. Gli esperti si attendevano un incremento mensile dello 0,8% e annuale del 2,7%.
Si tratta del quarto trimestre consecutivo in crescita: il terzo trimestre 2009 ha infatti segnato l’avvio della ripresa, dopo la flessione iniziata un anno prima. La SECO precisa che, secondo i dati riveduti, nei primi tre mesi del 2010 il Pil reale è progredito dell’1% rispetto agli ultimi tre del 2009 (+0,4% in precedenza) e dello 0,7% sia nel quarto che nel terzo trimestre del 2009.
“L’evoluzione del secondo trimestre 2010 è robusta, e ciò conferma il processo di ripresa mondiale”, ha commentato Bruno Parnisari, responsabile del settore Congiuntura per la SECO.
La crescita tra marzo e giugno 2010 è stata soprattutto sostenuta dall’incremento degli investimenti. La progressione nell’edilizia è stata più contenuta (+1,3% rispetto al trimestre precedente) rispetto a quella negli impianti e macchinari (+2,8%), rileva la SECO. Particolarmente positivo l’andamento degli investimenti nell’industria metallurgica e meccanica.
Le esportazioni di merci e servizi sono aumentate dell’1,7%. L’export di merci (+0,1%) è progredito molto meno fortemente di quello di servizi (+5,3%). Tale crescita, tuttavia, è dovuta in gran parte allo straordinario incremento dei ricavi del commercio di materie prime, che tradizionalmente oscillano sensibilmente, spiega la SECO.
Circa le importazioni, è stato registrato un aumento del 4,6%. Quelle di merci (+4%) sono state influenzate dalla marcata crescita delle importazioni di articoli di gioielleria. Le importazioni di servizi, con una crescita di +6,9%, hanno compensato il calo del trimestre precedente.
I consumi dello Stato sono nuovamente calati (-0,1%) nel secondo trimestre, mentre quelli privati marciano sul posto. Le rubriche altri beni e servizi, abitazione, energia e comunicazioni hanno registrato un’evoluzione positiva, mentre servizi sanitari, ricreazione e cultura, generi alimentari e bevande nonché vestiario e calzature hanno subito una flessione.
Stando a Parnisari non bisogna dare troppo peso alla stabilità dei consumi privati. “Le cifre trimestrali possono essere molto volatili”, ha spiegato Patrice Gaudry dell’Union Bancaire Privée, aggiungendo che “nonostante la stagnazione nel secondo trimestre la tendenza resta buona e i consumi privati dovrebbero tornare a crescere a dei tassi vicini allo 0,4% nel prossimo trimestre”.
Complessivamente “il contributo del commercio estero al Pil dovrebbe continuare a diminuire sotto l’effetto del franco forte e del rallentamento dell’economia mondiale”, ha spiegato Gaudry. Secondo lui il secondo trimestre “segna una transizione”: “ormai si passa da un modello trainato dalle esportazioni a una crescita sostenuta dai consumi privati e dagli investimenti, al pari di quanto si può osservare in Germania, principale sbocco per l’export elvetico”.
Sul fronte della produzione, il valore aggiunto è cresciuto sensibilmente, soprattutto nell’industria (+2%), nei servizi finanziari (+1,6%) e nell’edilizia (+0,9%). Nei servizi pubblici si è registrato un incremento modesto (+0,1%), mentre il valore aggiunto nei settori commercio, industria alberghiera, trasporti e comunicazione (-0,1%) nonché nell’agricoltura (-0,5%) è addirittura diminuito rispetto al trimestre precedente.
Alla luce di queste buone cifre la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe decidere di rivedere al rialzo le sue previsioni per il 2010 in occasione della sua riunione trimestrale sulla politica monetaria del 16 settembre. In giugno aveva prospettato una crescita del Pil del del 2%. Da parte sua la SECO aveva pronosticato, lo stesso mese, un +1,8%.

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