Criminalità informatica: PMI nel mirino dei truffatori
(Keystone-ATS) L’immaginazione dei truffatori che sfruttano Internet per mettere a segno i loro progetti criminali non conosce limiti: questa volta ad essere prese di mira sono, in particolare, le piccole e medie imprese e i rispettivi sistemi di pagamento e-banking.
Lo rileva oggi la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione (MELANI).
Il sistema fraudolento messo a nudo è semplice quanto efficace, indica una nota odierna di MELANI e del Servizio nazionale di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet SCOCI : adducendo scusanti diverse, come l’invio di una notifica di consegna di un pacco postale, i criminali chiamano le aziende con l’obiettivo di carpirne l’indirizzo di posta elettronica.
Se l’indirizzo viene comunicato, i criminali inviano in breve tempo una e-mail con un link ad un noto fornitore di servizi Cloud. Se attivato, questo link introduce un cavallo di troia capace di dirottare il traffico e-banking dell’azienda verso il server dei truffatori, consentendo poi a questi ultimi di eseguire operazioni non autorizzate.
Vista l’infrastruttura tecnica e il codice maligno usato dagli aggressori, MELANI e SCOCI presumono che questo attacco sia collegato a quelli registrati lo scorso anno (cavallo di troia “Retefe”).
Per evitare di farsi raggirare, MELANI e SCOCI consigliano quindi di diffidare delle telefonate di persone che non si conoscono e di usare prudenza quando le mail includono link che non mostrano la destinazione (per es. “Cliccate qui”), anche quando queste arrivano da indirizzi noti.
Altri segnali di allarme: se dopo aver inserito le vostre credenziali di accesso sul portale appare una schermata di errore – “Il sistema e-Banking non è al momento disponibile” – contattate subito la vostra banca. Idem se durante il login dovessero comparire elementi sospetti (visualizzazione di un contaminuti, per esempio).
