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Crisi: Francia, il 2009 peggior anno del dopoguerra per il pil

(Keystone-ATS) PARIGI – Per l’economia francese, il 2009 è stato l’anno peggiore del dopoguerra, con una contrazione del Pil del 2,2%. Lo dicono i dati diffusi oggi dall’istituto statistico Insee, che sottolinea anche come questo si sia tradotto in un avanzamento della disoccupazione, con 412.000 posti di lavoro distrutti in 12 mesi.
Il quadro, però, non è del tutto negativo. Nel quarto trimestre, infatti, il Pil francese è cresciuto dello 0,6%, il ritmo più elevato dell’area euro, trainato dalla ripresa dei consumi delle famiglie (+0,9%). “Due volte meglio che in primavera, e tre volte meglio che nell’autunno scorso”, sottolinea il ministro dell’Economia Christine Lagarde, intervistata dall’emittente radio Rmc, e parla di “risultato soddisfacente”. “Avevo previsto che avremmo finito l’anno sugli scudi – aggiunge – e in molti al tempo mi prendevano in giro”.
Resta però il problema della disoccupazione. Nel quarto trimestre 2009, la Francia ha continuato a perdere più posti di lavoro di quanti ne creava, anche se il ritmo di distruzione è stato “meno marcato rispetto al trimestre precedente”. Sui dodici mesi, il tasso di occupazione è calato del 2,5%, con un picco negativo nell’industria (-5,6%) e in particolare in quella manifatturiera (-6,1%). Una diminuzione che, commenta l’Insee in una nota, “non si era mai vista” dall’inizio delle serie statistiche, nel 1994.

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