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Crisi: Ungheria; partiti “cortei della fame”, l’11.2 a Budapest

(Keystone-ATS) Centinaia di manifestanti sono partiti oggi, da diverse località dell’Ungheria, in undici “cortei della fame”, rivendicando pane e lavoro sugli striscioni della loro protesta.

Si tratta in gran parte di disoccupati, senza alcuno reddito fisso: i sussidi di disoccupazione sono infatti erogati soltanto per tre mesi.

Dopo circa 200 chilometri di marcia complessivi, distribuiti in diverse tappe, i manifestanti arriveranno nella capitale, Budapest, davanti al Parlamento, l’11 febbraio, per l’apertura della sessione dell’assemblea.

Secondo le statistiche, attualmente in Ungheria, circa 3 milioni (e cioè il 30% della popolazione) vivono in condizioni di povertà, cioè al di sotto del 40% del livello medio. Molti cortei della fame sono accompagnati da deputati socialisti.

Il partito di governo Fidesz ha qualificato i cortei “una campagna socialista”. Secondo il portavoce del partito, i poveri sono diventati poveri durante i governi dei socialisti (2002-2010) che oggi strumentalizzano la loro situazione.

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