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Crypto: presidente commissione, nessuna crisi di Stato

La vicenda Crypto non rappresenta una crisi di Stato, secondo Tiana Angelina Moser (Verdi liberali/ZH). KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) L’inchiesta sulla vicenda di spionaggio legata all’azienda Crypto è il tema del momento. La prossima settimana verrà trattato anche dalla Commissione della politica estera del Nazionale.

La presidente Tiana Angelina Moser (Verdi liberali/ZH) ha dichiarato al programma “Samstagsrundschau” della radio svizzerotedesca SRF, che al momento esistono solo teorie ed ipotesi riguardo al coinvolgimento di alte sfere della Confederazione. Di certezze non ce ne sono.

“Al momento non c’è alcuna crisi di Stato”, ha detto ancora Moser. Le istituzioni elvetiche funzionano e ora devono fare chiarezza. La vicenda non è comunque da sottovalutare, ha aggiunto. Se risultasse che membri del Consiglio federale fossero a conoscenza della situazione negli anni ’90, la cosa prenderebbe “tutta un’altra dimensione, dal forte carattere politico”.

La vicenda

La scottante vicenda è venuta alla luce martedì con le rivelazioni del programma “Rundschau” della televisione svizzerotedesca, stando alle quali la CIA e i servizi segreti tedeschi (BND) avrebbero intercettato per decenni migliaia di documenti da più di 100 Paesi utilizzando dispositivi di criptaggio della società Crypto.

A seguito delle rivelazioni da parte dei media, nel novembre scorso il governo, informato dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), ha deciso a metà gennaio di avviare un’inchiesta incaricando l’ex giudice federale Niklaus Oberholzer di chiarire i fatti, che “risalgono a molto tempo fa e sono difficili da ricostruire”, si è limitato a dire l’esecutivo. Le conclusioni dell’inchiesta sono attese per la fine di giugno.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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