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CSt: AVS, circa 400 milioni per pensionamento anticipato

(Keystone-ATS) BERNA – Affrontando l’11. revisione dell’AVS, il Consiglio degli stati ha deciso oggi con 26 voti a 8 di agevolare il pensionamento anticipato concedendo circa 400 milioni di franchi all’anno per i salari fino a 61’560 franchi. Bocciata invece una proposta, difesa dalla sinistra, che voleva portare questa somma a 550 milioni.
Con la decisione odierna, la camera dei cantoni intende sbloccare questo dossier, arenatosi proprio sul problema del pensionamento anticipato.
La soluzione voluta dai “senatori” ricalca in parte la proposta presentata dal consigliere federale Didier Burkhaler, mediante la quale il ministro si prefigge di facilitare il pensionamento anticipato per le persone con bassi redditi, soprattutto donne. Per il suo impegno nella ricerca di un’opzione condivisa su questo spinoso aspetto della revisione, Burkhalter ha raccolto complimenti anche a sinistra.
La soluzione odierna rappresenta per la maggioranza il punto d’equilibrio tra la destra (soprattutto PLR e UDC al Nazionale) che vuole risparmiare 800 milioni di franchi all’anno dal 2015, grazie all’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni, e la sinistra che, con questi soldi, intende agevolare finanziariamente il pensionamento anticipato per chi attualmente non se lo può permettere. Grazie a questo compromesso, PS e sindacati potrebbero rinunciare a lanciare il referendum contro la revisione.
Nel corso del dibattito, la sinistra ha fatto un ultimo tentativo di innalzare la somma destinata a facilitare il pensionamento anticipato per i redditi modesti, ossia sotto i 61’560 franchi. Anita Fetz (PS/BS) ha sostenuto, a nome di una minoranza, tassi di riduzione delle rendite più contenuti rispetto al modello scelto dalla maggioranza della commissione.
Ma la destra non si è lasciata fuorviare. Teme infatti per la salute finanziaria dell’AVS, tenuto conto dell’evoluzione demografica. Philipp Staehelin (PPD/TG) ha rammentato che si “tratta già di un passo avanti, dal momento che all’inizio vi erano forze politiche che non ne volevano assolutamente sapere del pensionamento anticipato”.

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