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CSt: come limitare l’afflusso di studenti stranieri

(Keystone-ATS) BERNA – Il Consiglio federale dovrà affrontare la questione dell’afflusso di studenti stranieri nelle scuole superiori elvetiche e presentare eventualmente misure volte e limitarlo. Il Consiglio degli Stati ha accolto oggi tacitamente un postulato in tal senso di Ivo Bischofberger (PPD/AI).
Secondo il parlamentare appenzellese, il forte aumento del numero di studenti provenienti dall’estero ha dei risvolti negativi: in termini di costi, ma anche di qualità dell’insegnamento, in quanto “la nostra maturità è incomparabilmente migliore dei diplomi che vengono rilasciati nei paesi vicini”.
Il governo dovrà dunque, in un prossimo rapporto, esaminare la possibilità di frenare l’afflusso di stranieri. Tra gli strumenti ventilati figurano le tasse scolastiche o un esame obbligatorio di ammissione, facendo inoltre un confronto con altri paesi.
Maximilian Reimann (UDC/AG) ha rilevato che il suo partito è d’accordo di bloccare l’arrivo di studenti stranieri, o con un contingentamento o con le tasse. Neppure la sinistra si è opposta al postulato, limitandosi a dire, per bocca di Géraldine Savary (PS/VD), che disporre di un rapporto su tutta questa materia “non è un esercizio inutile”.
Il governo, ha rilevato il ministro Didier Burkhalter, riconosce che il fenomeno può rappresentare una grande sfida per le scuole superiori elvetiche, dovendo tener conto della capacità di accoglienza e della qualità degli studi. Ma ha anche sottolineato che la mobilità internazionale rappresenta per il paese un grande potenziale, scientifico ed economico.
Il numero di studenti stranieri in Svizzera è raddoppiato nell’ultimo decennio, passando da 14’000 nel 2000 a 27’000 nel 2009, ha precisato Burkhalter. Essi rappresentavano il 14,5% dell’effettivo totale di 97 mila dieci anni fa, oggi costituiscono il 21,5% del totale di 126 mila.

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