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CSt: divieto di dissimulare il viso nel menù dei “senatori”

Il divieto di dissimulare il proprio viso è discusso oggi al Consiglio degli Stati KEYSTONE/EPA ANP/NIELS WENSTEDT sda-ats

(Keystone-ATS) “No” all’iniziativa popolare a favore del divieto generale di dissimulare il viso nello spazio pubblico e “sì” al controprogetto indiretto destinato a precisare in quali circostanze è obbligatorio mostrare il volto per identificarsi.

È questa la posizione del Consiglio degli Stati, che oggi era chiamato ad esprimersi su questa questione controversa.

Alla fine l’iniziativa lanciata dal Comitato di Egerkingen, già all’origine dell’iniziativa anti-minareti, è stata respinta dalla Camera dei cantoni per 34 voti contro 9 e 2 astenuti. Il testo prevede un divieto generale di dissimulare il volto in pubblico e ha nel mirino le donne che portano il burqa o il niqab.

Nel caso in cui l’iniziativa venisse accolta, le soluzioni differenziate a livello cantonale non sarebbero più possibili. In particolare, i singoli Cantoni non potrebbero più nemmeno stabilire liberamente come procedere con le turiste da Paesi arabi che tengono il volto celato.

Consapevole del fatto che la dissimulazione del viso può in singoli casi essere problematica, il Consiglio federale propende per una risposta mirata che prevede l’obbligo di mostrare il volto se necessario ai fini dell’identificazione come avviene ad esempio nei settori della migrazione, delle dogane, delle assicurazioni sociali e del trasporto delle persone.

Chi non dà seguito all’ingiunzione ripetuta di mostrare il viso verrebbe punito con la multa fino a 10’000 franchi. Stabilendo regole chiare a livello nazionale, si dovrebbero così evitare tensioni e garantire che le autorità possano adempiere i propri compiti.

Alla fine il controprogetto è stato approvato con 35 voti contro 8 e 2 astenuti. La maggioranza ritiene che occorra risolvere i problemi legati al porto del burqa o del niqab in maniera mirata nella legge. Questa soluzione consente ai cantoni la scelta di legiferare autonomamente sulla dissimulazione del viso.

Ticino e San Gallo

L’iniziativa, depositata il 15 settembre 2017 con 105’553 firme valide a corredo, non menziona direttamente il burqa, il niqab o altri veli islamici, ma chiede che su tutto il territorio nazionale non si possa più dissimulare il proprio volto nei luoghi pubblici. Eccezioni sono possibili soltanto per motivi inerenti alla sicurezza, alla salute, alle condizioni climatiche e alle usanze locali.

Attualmente, Zurigo, Soletta, Svitto, Basilea Città e Glarona hanno respinto questo divieto, mentre il Ticino e il parlamento sangallese lo hanno approvato.

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